La famiglia Herrmann, cent’anni di magia e spettacolo

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Samuel Herrmann, una storia controversa
Tra le famiglie magiche che hanno dominato le scene internazionali a cavallo tra i secoli XVIII e XIX, spicca il nome degli Herrmann. La passione per la magia cominciò con Samuel, un medico che occasionalmente si esibiva all’estero, ma che mai diventò un prestigiatore professionista. Fu il mago preferito del Sultano di Turchia e si dice che si esibì perfino per Napoleone Bonaparte, il quale gli regalò un orologio d’oro.
Di origini tedesche, si trasferì da Hannover a Parigi con la famiglia intorno al 1817. La storia di Samuel è in realtà molto controversa e soggetta a diverse interpretazioni. C’è chi dice che si esibì solo in piccoli circuiti tra scuole ed istituti, e che in realtá fosse mosso solo da una grande passione, chi invece sostiene che non fosse neanche un medico e tentò la strada del professionismo nella magia sbarcando malapena il lunario, esibendosi fino agli anni ’50. Con la moglie Anna Sarah ebbe diversi figli, tra cui Compars (1816 – 1887), che la storia ricorderà come Carl, ed Alexander (1844 – 1896), il più giovane di 16 fratelli.
Si dice che Samuel intrattenne gli alunni della Grandes École e che questo gli valse l’istruzione gratuita per il maggiore. La sua storia, per quanto poco si sappia, potrebbe essere quella di un uomo disilluso e dibattuto, con un grande amore per la magia, ma coi piedi per terra, timoroso e con un sano senso di responsabilità per la famiglia. Che fosse o meno risoluto ed un rispettato prestigiatore dei re, non ci è dato saperlo con certezza, ciò che la storia non toglierà mai a Samuel però, fu il merito di aver dato origine ad un secolo di magia, che avrebbe visto Carl, Alexander, Adelaide, Léon e Felix, calcare i palchi di tutto il mondo, portando al prestigio il nome degli Herrmann.
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Compars

 

Compars Herrmann
Samuel, padre amorevole e ambizioso, insegnò quanto sapeva a Compars trasmettendogli una passione che segnò per sempre la famiglia Herrmann. Il figliolo, destinato ad una istruzione coi fiocchi, non ebbe dubbi e lasciò la scuola di medicina per intraprendere la carriera da illusionista.
Nonostante l’amore di Samuel per le arti magiche, Carl era consapevole di quanto egli ambisse ad altro per lui, ma questo non fu sufficiente per desiderare un lavoro rispettabile. Per tanto Compars partì, unendosi ad una compagnia di artisti come mago e ventriloquo per piccole realtà, incrementando pian piano il proprio lavoro fino a trovare sbocco in qualche teatro fino a quando fu chiamato per il servizio militare.
La battuta d’arresto si rilevò comunque insignificante e al termine del suo dovere civile cominciò a seguire ogni rappresentazione di Jean Eugene Robert-Houdin, che divenne presto la sua grande fonte di ispirazione.
Quando finalmente riuscì a permetterselo, Carl comprò da Le Grande, assistente di Robert-Houdin, alcune copie degli attrezzi del grande mago, e partì per Londra. Con un equipaggiamento tanto professionale riuscì ad esibirsi all’Adelphi e all’Haymarket Theatre, presentandosi come il primo prestigiatore francese, in barba al grande Jean Eugene Robert-Houdin.
Compars si guadagnò inoltre il favore della critica che lo elogiò per l’originalità dei numeri, ma ciò che giornali come “The Illustrated London News” non immaginavano, fu che il mago non era titolare di alcuna meraviglia in suo possesso, e che le sue abilità fossero in realtà frutto di un attenta ruberia ai danni del maestro francese. Ma scoperto da Robert-Houdin dovette presto abbandonare il titolo di “Primo prestigiatore di Francia”, e accontentarsi di quello di “Primo professore francese di magia”.
Il suo giro all’esterò proseguì in Germania, Austria, Italia e Portogallo, dove ottenne discreti successi e riconoscimenti reali. Del repertorio di Compars ci arrivano numeri di mentalismo come la lettura del pensiero in coppia (Second Sight), la “bottiglia inesauribile”, da cui si producono diversi liquori in quantità apparentemente impossibili, produzioni di fiori, tortore, vasche di pesci, e apparizioni di persone dal nulla.
Il suo aspetto ricercatamente demoniaco lo rendeva temibile e misterioso. Con grandi baffi, pizzo nero e sguardo magnetico Compars diede probabilmente origine all’immagine del mago mefistofelico, tipico di molti maghi della Golden Age.
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Il rapimento del fratellino Alexander
Ormai maturo ed esperiente Compars tornò nella casa di Parigi, dove scoperse piacevolmente la passione del piccolo Alexander per la magia. Le dinamiche del seguente colpo di scena ci giungono un po’ appannate: contro ogni volontà nè consenso dei genitori, Alexander fu strappato dal focolare domestico e portato in Russia dal fratello Compars. Allora quel piccolo mago, aveva solo 8 anni.
Non è chiaro quali fossero le sue prime intenzioni, se quelle di sfruttare il piccolo come assistente, o introdurre il fratellino nel mondo della magia per assicurargli un futuro di cui era fermamente convinto, fatto sta che in Russia cominciò ad istruirlo e in poco tempo lo portò davanti allo Zar Nicola I, sottoponendolo al Second Sight: nel vedere l’incredibile lettura del pensiero, grazie a cui un qualsiasi oggetto nelle mani di Compars veniva nominato dal piccolo Alexander completamente bendato, lo Zar regalò al maggiore un prezioso orologio d’oro e pietre preziose. Tra i loro numeri compariva inoltre una sospensione che vedeva Alexander in un equilibrio impossibile, appoggiato orizzontalmente su una sottile asta verticale, e diversi trucchi in cui il fratello fungeva da assistente.
Ma Samuel non aveva nessuna intenzione di lasciare il piccolo nelle mani di Compars, né lasciare che Alexander intraprendesse la strada dello spettacolo. Disposto perfino a denunciare Compars di rapimento, lo obbligò a riportare Alexander a Parigi. Compars accettò, ma questo avvenne solo alla fine del tour tra Germania, Italia, Portogallo e Austria, giro che terminò a Vienna, città dove si stabilì.
Alexander tornò quindi a casa con un bagaglio di esperienza che non potè lasciare indifferente Samuel, tanto che rimase a Parigi fino all’età di 11 anni e poi ottenne il permesso di raggiungere nuovamente il fratello maggiore e frequentare la scuola a Vienna.
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Compars e Alexander verso il successo mondiale e le prime avvisaglie di gelosia
Forse per orgoglio e voglia di crescere, o forse perchè Robert-Houdin aveva scoperto la truffa di Le Grand e non voleva più rischiare il suo nome, Compars cambiò repertorio preferendo numeri di manipolazione alla magia di attrezzi ed apparati.
L’idea diede i suoi frutti e i fratelli Herrmann cominciarono a girare per diversi paesi dell’America latina e gli Stati Uniti, ottenendo incredibili successi ed onoreficenze, tanto che a Cuba Compars fu premiato con una bacchetta d’oro, zaffiri e diamanti sulla quale fu incisa la sua immagine.
Il tour, che cominciò in America Latina tra Argentina, Brasile, Uruguay e Cuba ebbe una breve battuta d’arresto dopo la tappa statunitense a New Orleans, a causa della guerra civile, che li fece cambiare rotta verso New York. Lì si esibirono all’Academy of Music e cinque settimane di tutto esaurito valsero a Carl 40 mila dollari, il corrispettivo attuale di 700 mila.
Erano cominciati gli anni 60′ e il nome degli Herrmann aveva da poco iniziato quell’ascesa che sarebbe durata ancora 70 anni, e per tutti i primi tre decenni del ‘900. Alexander aveva ormai quasi 18 anni.
Man mano che il tempo passava il giovane si guadagno sempre di più il ruolo di un vero e proprio prestigiatore nello spettacolo di del fratello. Le sue qualità furono presto notate dal pubblico e Compars inizialmente lo presentò come il suo successore. Fecero molto denaro ma per qualche anno si separarono, probabilmente perchè il maggiore cominciò a nutrire quella della gelosia nei confronti del fratello che negli anni li divise definitivamente. Fu Compars ad abbandonare gli Stati Uniti per tornare in Europa, auspicando quindi per entrambi successo ed indipendenza.
Nel 1867 si ritrovarono a Vienna, da lì ritrovarono la voglia di ricostituire il duo, riprendendo il tour negli Stati Uniti, dove non mancarono nuovamente di sorprendere. Ma fu solo la parentesi che avrebbe preceduto la la separazione definitiva.
Da allora nulla non fu più come prima, Alexander prese il volo, ed il successo di Carl cominciò lentamente a diminuire.
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Alexander
I successi del giovane Alexander
La separazione non sembrò destabilizzare il giovane mago, che anzi colse l’occasione per emergere indipendentemente.
Con pizzo e baffi, crescendo, cominciò ad assomigiare a Compars, tanto che nei ritratti dell’epoca si può notare quanto fossero facilmente confondibili. Ebbero tuttavia uno stile piuttosto differente, Carl fu un illusionista piuttosto oscuro ed enigmatico, Alexander fu più incline all’umorismo e allo spirito.
Compars tornò ad esibirsi da solo in giro per l’Europa, e nel 1871 Alexander partì per Londra ottenendo per tre anni un posto all’Egyptyan Hall, con uno spettacolo che chiamò “One thousand and one nights”.
Durante questo periodo Carl si ritirò, ma la grande crisi economica che sconvolse Europa e Stati Uniti nel 1873 mandò in rovina perfino il ricco illusionista, che dovette correre ai ripari per pagare i debiti causati dal crash finanziario e ricominciare ad esibirsi.
Nel viaggio di ritorno per l’America, Alexander conobbe Adelaide Scarcez, una giovane ballerina che già aveva incontrato all’Egyptian Hall. Tra i due sarebbe nato un legame sentimentale ed artistico che sarebbe durato più di 20 anni. Il sindaco di New York celebrò le loro nozze il 27 marzo 1875 a Manhattan.
Nel luglio 1876 Alexander fu naturalizzato cittadino americano, per tanto poté comprar casa, una villa nel Queens. Diventato un uomo ricco e famoso non si fece mancare nulla; chiuse la proprietà con una recinzione di filo spinato, all’interno della quale vi erano numerosissimi animali e vegetazione.
Fu un uomo disponibile ed assai generoso che mai mancò di aiutare amici e conoscenti in difficoltà. Si tolse inoltre ogni tipo di sfizio, compreso uno yacht in Europa ed un treno privato vicino casa. Era conosciuto per il suo modo di intrattenersi sopra le righe, spavaldo ed impulsivo nello spendere, noncurante del valore del denaro. L’immagine del mago ci arriva a tratti sfacciata, quella di un individuo borioso che durante il suo matrimonio, lancia al sindaco una mazzetta di denaro arrotolato di fronte a tutti. Tra gli aneddoti relativi alla vita lussuosa di Alexander, si dice che avesse fatto apparire un diamante nell’insalata di un giornalista e che per scherzare l’avesse regalato ad una cameriera. La ragazza purtroppo non capì il senso dell’umorismo e ci volle l’aiuto del titolare e non poco tempo per convincerla a restituire la pietra.
Davanti a sè avrebbe avuto ancora molti anni di grandi successi e dopo aver consolidato la sua fama negli Stati uniti intraprese un tour mondiale in Sud America, esibendosi per Don Pedro II del Brasile, e in Russia, dove incontrò Alessandro III.
Con la collaborazione dell’impresario Michael B. Leavitt e della moglie Adelaide in scena, furono anni in cui Herrmann non temette alcun rivale, accumulando una fortuna difficilmente stimabile.
Il tour mondiale di Alexander ci arriva ricco di aneddoti tra cui la partita di biliardo nel palazzo dello Zar Alessandro. Un colpo sfortunato del mago lanciò la palla verso uno specchio che si frantumò in decine di pezzi. Mortificato per l’incidente, dapprima cercò di scusarsi, in seguito, davanti allo Zar a cui nulla sembrava importare del danno, coprì lo specchio con un panno, che in pochi istanti ne uscì completamente intatto.
Tornato a Parigi per esibirsi al Teatro Eden davanti ai reali di Galles, nel 1885 Alexander incontrò nuovamente il fratello, ma Carl sembrava ancora seccato dei successi del fratello minore e di fatto non si era ancora ritirato dalle scene. Nel frattempo stava preparando il suo nuovo successore, il nipote Léon.
Tra i fratelli nacque un accordo, si sarebbero così divisi la scena, Carl avrebbe lavorato in Europa e Alexander negli Stati Uniti.
Sulla cresta dell’onda e durante uno dei migliori periodi di Alexander, due anni più tardi fu avvisato della morte del fratello Carl, avvenuta l’8 luglio 1887, a Karlsbad in Germania. La notizia lo sconvolse poichè, nonostante la rivalità, sapeva in cuor suo che si amavano, e che al fratello maggiore doveva tutto il suo successo.
Tra i numeri preferiti da Alexander vi fu la “pallottola fermata coi denti” (The Bullet Catch), atto che metteva in scena solo durante occasioni speciali. Durante il numero, uno spettatore era invitato a segnare riconoscibilmente una pallottola, che successivamente veniva caricata in una pistola. Un soldato era poi incaricato di sparare contro il mago, che in quell’istante teneva davanti a sè un vassoio come fosse uno scudo. Dopo che lo sparo aveva frantumato il vassoio, il mago incredibilmente illeso, mostrava che il proiettile era stato afferrato con la bocca o con una mano.
Durante il numero Adelaide soffriva di forte ansia e si chiudeva in camerino con la paura che qualcosa potesse andare storto.
Una versione di questo numero è stata progettata da Alexander e il suo assistente Billy Robinson, illusionista diventato una leggenda col nome di Chung Ling Foo, che anni dopo morì in scena proprio colpito a morte dalla pallottola.
Morto il grande Robert Heller, il mago più importante del momento, lo scettro dell’illusionista d’America passò nelle mani di Alexander. Tuttavia il ritorno in America di Harry Kellar, che da principio preferì battere le scene internazionali, creò una battaglia all’ultimo manifesto: di città in città, per mano dei propri scagnozzi, cominciarono a coprire e sovrapporre vicendevolmente i propri cartelloni pubblicitari. La battaglia assunse proporzioni impensabili, tanto da intraprendere l’uno sull’altro vere e proprie campagne di spionaggio per carpire i segreti dei rispettivi numeri. Lo scontro per il trono fu molto aspro, e considerando che gli spettacoli dei due illusionisti erano amministrati dallo stesso impresario, la gestione e la spartizione degli show, tra Stati Uniti e Messico, fu molto problematica.
La battaglia mediatica durò a lungo, nonostante Herrmann considerasse Kellar artisticamente inferiore. Si dice infatti che non lo temesse poi tanto, poichè il rivale Americano preferiva diavolerie meccaniche ai numeri di manipolazione. Solo dopo anni di lotte e dispetti, capirono che negli Stati Uniti vi era spazio per entrambi e diedero fine alle ostilità.
È interessante sapere che Alexander fu uno dei pochissimi prestigiatori che eseguì l’apparizione del coniglio dal cappello, un numero assai raro, rispetto a quanto che ci raccontano gli stereotipi del mago.
All’età di 52 anni, Il 17 dicembre 1896, Alexander Herrmann ebbe un attacco di cuore a bordo di un vagone ferroviario. ll treno si fermò a Ellicottville, New York, ma il medico sopraggiunto non riuscì a far nulla. Il corpo fu trasferito a New York dove si tenne una solenne celebrazione, durante la quale molte persone tentarono invano di avvicinarsi alla bara. Il Grande Herrmann fu sepolto al Woodlawn Cemetery nel Bronx.
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Adelaide Herrmann, The Queen of Magic
Tra le più importanti prestigiatrici che la Golden Age ricordi nei libri di storia, si incontra una donna carismatica e con grande personalità, che si esibì per circa sessant’anni, guadagnando di diritto un posto significativo nel firmamento magico. Il suo nome fu Adelaide Scarcez e nacque nella contea Surrey (Londra), l’11 agosto 1853. Arrivò negli Stati Uniti nel 1868, all’età di 16 anni, entrando a far parte della Kiralfy’s Dance Troupe, celebri ballerini dell’epoca. Allora, una delle sue specialità, fu l’esibizione acrobatica in sella ad un velocipede, l’antica bicicletta dalla grande ruota anteriore.
Dopo aver sposato Alexander nel 1875, girò il mondo ottenendo la fama e i successi che solo i grandi illusionisti dell’epoca riuscirono a collezionare. Dopo il matrimonio fu rapidamente introdotta nello spettacolo di Herrmann, tanto velocemente che i primi giorni fu vestita con abiti maschili, look che le fece guadagnare il nome di “Mr. Alexander”. Presto, naturalmente, si rese bella e femminile, guadagnando nello spettacolo del marito un posto di rilievo, ben lontana dall’essere una semplice assistente. Tra i loro numeri sono degni di nota l’illusione della cremazione, la cabina spiritica, una sospensione aerea da loro chiamata “The Slave Girl’s Dream” e il meraviglioso numero della donna sparata da un cannone. Suggestiva fu inoltre l’invenzione di Chung Ling Soo da loro portata al successo, “The Fantome Bride“: una donna seduta e coperta da un velo s’innalzava in aria con la sedia. In una nuvola di fumo la sedia ricadeva sulla scena e la ragazza si involava come un fantasma.
La coppia visse felice e la loro attività prosperò fino alla morte del marito.

Dopo tale perdita Adelaide trovò il modo di rialzarsi, e convinta che lo spettacolo di Alexander fosse destinato, prima o poi, al nipote Léon Herrmann, per un breve periodo lavorò con lui, fondando la “The Great Herrmann Company”. Ma per via di caratteri incompatibili, e forse perchè Léon non poteva eguagliare il grande e compianto Alexander, i due si separarono dopo tre stagioni, continuando a lavorare separatamente.

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Léon

Léon riprese col vaudeville e in America nessuno potè competere con Harry Kellar, che ovviamente prese in mano lo scettro tanto ambito.

Adelaide, “La Regina della Magia”, titolo che la accompagnò fino alla morte, prese il volo da sola. Marie Herrmann, moglie di Leon, sostituì Adelaide e per qualche anno si divisero il titolo di “Queen of Magic”. Marie, tuttavia, fu presto dimenticata. Leon invece morì il 16 maggio 1909 durante un viaggio di piacere a Parigi. Adelaide, Herrmann acquisita, rimase quindi la sola ed ultima esponente della grande famiglia magica.
Nonostante una vita molto agiata, Alexander la lasciò con molti debiti, per tanto Adelaide dovette proseguire ad esibirsi, e lo fece ancora per molto tempo.
Come si può notare nelle fotografie che la rappresentano, la donna vestiva meravigliosamente. Era famosa per le ambientazioni e i costumi elaborati, che puntualmente cambiava nel rinnovare il tema dello spettacolo. Con bellissimi costumi e parrucche mise in scena inoltre rappresentazioni teatrali come Cagliostro e Cleopatra. Elegante e femminile si cimentò durante la carriera in difficili manipolazioni con palle da biliardo e numeri degni dei grandi illusionisti dell’epoca. Aveva una grande visione dello spettacolo e la capacità di sfruttare sorprese e colpi di scena.
Nei suoi spettacoli si potteva ammirare il particolare numero della decapitazione per mezzo di una spada. La testa, appoggiata su un piedistallo, cominciava a parlare fino a quando veniva restituita al suo corpo; il numero finiva con la sparizione della donna.
Adelaide eseguì inoltre il pericoloso numero sul plotone di esecuzione che faceva parte del repertorio di Alexander, numero che all’epoca delle turnèe col marito odiava profondamente, conscia del pericolo che il compagno correva ogni volta. Tuttavia, il 19 gennaio 1897, solo un mese dopo la sua morte, si trovò al posto del Grande Herrmann, pronta a catturare 6 proiettili sparati da soldati americani, al Metropolitan Opera House di Chicago. Si esibì a Le Folies-Bergere di Parigi, a Londra presso l’Hippodrome, nel Wintergarten di Berlino, e nei principali teatri degli Stati Uniti.
Per 30 anni fu headliner nei più grandi teatri del mondo e la sua carriera da solista non ebbe mai grandi battute d’arresto fino al 1926, quando un incendio distrusse tutte le illusioni di Herrmann ed uccise tutti gli animali presenti nel suo spettacolo. Con l’aiuto dei colleghi illusionisti ricostruì uno show che portò in scena fino al suo ritiro, avvenuto nel 1928 alla veneranda età di 75 anni!
Morì quattro anni dopo di polmonite, al Community Hospital di New York, il 19 febbraio 1932.
Adelaide, la grande maga che diede seguito alla magia del Grande Hermann, fu sepolta vicino a suo marito nel Woodlawn Cemetery.
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Adelaide
Altri Herrmann
Felix A.Kretschaman Herrmann, nato a Londra il 21 febbraio 188, era figlio della sorella di Adelaide. Arrivò negli Stati Uniti e per un breve periodo assistì lo zio Alexander nello spettacolo. Quando Adelaide e Léon si divisero, Felix e suo fratello John divennero gli assistenti di Léon. Felix si mise poi in proprio e si esibì per tutti gli Stati Uniti, spesso condividendo il palco con celebrità tra cui Charlie Chaplin e  Roscoe Arbuckle. Morì il 10 novembre 1938.
Felix fu sposato con Gladys Herrmann (1895-1966) una maga del vaudeville. Gladys Martinez, questo fu il suo vero nome, si esibì con la sua compagnia “Madame Gladys and Her Company of Hindu Necromancers”. Successivamente lavorò nello show del marito come “Petite Gladys” e fu medium per l’alta società di New Orleans.
Rosa Herrmann-Csillag (1832-1892), nacque col nome di Rosa Goldstein e fu cantante di opera, mezzo soprano austro-ungarica. Fu la prima moglie di Compars. Si sposarono nel 1852, ma il matrimonio durò poco. La cantante d’opera Blanche Corelli fu loro figlia.
Rosalie Levy, o Roset Herrmann fu la seconda moglie di compars, che sposo nel 1866.
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Felix e Gladys
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Celebre manifesto di Alexander
Approfondimenti:
– I.G. Edmonds, The Magic Brothers, Elsevier/Nelson Books, 1978.
– Margaret B. Steele, Adelaide Herrmann Queen of Magic: Memoirs, Published Writings and Collected Ephemera, 2012, Bramble Books
Fonti:
– Milbourne Christopher, Panorama of Magic, Dover, 1962
– Margaret B. Steele, Adelaide Herrmann Queen of Magic: Memoirs, Published Writings and Collected Ephemera, Bramble Books, 2012

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