Autore: Leonardo Carrassi *
Salvatore Cimò fu un fenomeno editoriale dell’arte magica. Vinicio Raimondi nella sua opera “spettacolo magico” scrive che dopo il “Tarbell”, nel mondo, non esiste altra raccolta didattica più esaustiva delle sue pubblicazioni. Grazie alla sua passione per la prestigiazione oggi godiamo di un patrimonio letterario davvero invidiabile. Tra decine di pubblicazioni ricordiamo l’Enciclopedia Cartomagica (un volume di 800 pagine), l’Enciclopedia dell’Illusionismo (otto volumi, probabilmente l’opera migliore), Meraviglie Cartomagiche (5 volumi in 10 tomi) e una serie di libri pubblicati in spagnolo dell’editore Ricardo Marrè.
L’approccio nella presentazione dei numeri oggi ci sembrerà superato, ma le tecniche descritte, molte delle quali ancora attuali ed utilizzate, fanno parte di un patrimonio culturale dell’arte magica che non va assolutamente sottovalutato.
Gesuita per vocazione, docente di latino e greco, salvatore fu uno dei sacerdoti prestigiatori che l’Italia ricorda con più stima, da Don Bosco al suo contemporaneo Don Carmelo Piccoli col quale pubblicó l’ultima opera in Italiano.
“Fu così che nel corso della sua vita – scrive il suo biografo Vittorio Samá nel suo libro Vita e Opere di Padre Cimò – riuscì a conciliare sapientemente gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio con gli esercizi tecnici propri della prestigiazione”.
Salvatore Cimó, siciliano nato nella provincia di Agrigento il 29 febbraio 1912, fu parte del Club Magico Italiano, di cui fece vita sociale per molti anni. La sua passione per l’arte lo spinse non solo a dare un rilevante contributo letterario, ma a partecipare più volte ai concorsi di prestigiazione tra gli anni 60 e gli anni 70, dimostrando anche spiccate doti artistiche.
Per beneficienza e a favore di attivitá missionarie si esibí in diversi teatri, sale cinematografiche e spazi pubblici in tutta Italia.
Padre Cimò si spense il 22 gennaio del 1985 a Catania.