Autore: Leonardo Carrassi*
Nathan Leipziger Nacque a Stoccolma il 31 maggio 1873. Fu un prestigiatore incline a trovare presentazioni e metodi propri nei giochi che leggeva sui libri di prestigiazione, impressionando per tanta originalitá i maghi dell’epoca, e scatenando l’ammirazione di fior di colleghi tra i quali il del “Re delle monete” T. Nelson Downs, Ten Ichi e Dai Vernon.
Pare che cominció ad interessarsi alla magia grazie ad uno spettacolo di magia visto nell’occasione di una festa per bambini, e da allora inizió a studiare da autodidatta.
Intorno al 1901 Nate lasció il lavoro da ottico e cominció a collaborare con gli artisti William e Felix Berol. Per un periodo infatti fu conosciuto come Nate Berol.
La sua fortuna cominció quando incontró J. Warren Keane, prestigiatore di vaudeville che cercava un urgente rimpiazzo per il suo numero, proponendogli di esibirsi al Proctors di New York. Il successo fu tale che dopo soli due giorni di spettacolo William Morris offrí un contratto a Nate per il Keith Vaudeville Circuit. Nate, un perfetto sconosciuto per il mondo dello spettacolo, non si accontentó di aver conquistato uno degli agenti piú importanti dell’epoca, ma ebbe anche il coraggio di chiedere un cachet piú alto di quanto Morris gli avesse offerto. Fu Nate a spuntarla, era evidente che il ragazzo valesse tutto il denaro che chiedeva, e forse di piú.
Il suo numero era costituito da manipolazioni con ditali, palle da biliardo, carte e magia generale. Nel 1904, Nate decise di cambiare il suo nome da Nate Leipziger in Leipzig, versione abbreviata del suo cognome. Nel 1906 cominció un tour in Europa, introducendo una tecnologia che gli permise di proiettare su uno schermo le sue mani, rendendo visibili a tutti numeri da micromagia e salotto. Continuó a viaggiare per il mondo e quando scoppió la prima guerra mondiale dovette in alcuni casi cambiare il suo nome dal suono tedesco, probabilmente per evitare alcuni guai e trovare lavoro senza problemi. Una delle alterazioni del nome d’arte fu Nat Lincoln.
Nel corso del tempo diminuí i suoi spettacoli a teatro e preferí puntare sulle serate di carattere privato, probabilmente perchè fiutó prima di altri che il vaudeville stesse volgendo al termine.
Rimase comunque uno dei maghi più influenti e originali di tutti i tempi, l’unico a proporre numeri di carte e monete (da tavolo) su un palco scenico, risaltandone l’effetto grazie alle espressioni del volto e del corpo. Fu maestro di Roy Benson, Fred Keating e John Scarne. Influenzó fortemente Dai Vernon che in seguito scrisse insieme a Lewis Ganson, “Dai Vernon’s Tribute to Nate Leipzig”.
Nathan Leipziger morí il 13 ottobre 1939.