Autore: Leonardo Carrassi*
William Holden Maxwell fu un artista di vaudeville, nato secondo alcuni riferimenti il 20 agosto 1884 a Glasgow, Scozia. Tuttavia su Sphinx (1932) si riporta che il luogo di nascita fosse Boston, Massachusetts, e che Glasgow fosse il luogo dove William frequentó il liceo. Ció che sembra certo è che nel 1905 arrivó in America e nel 1915 diventó cittadino degli Stati Uniti.
Ebbe un precoce interesse per la magia e imparó i rudimenti della prestigiazione dal leggendario David Devant a cui fece da assistente. In seguito lavoró con lo zio, il giocoliere e mago Fred Henson e nel 1910 con Vivian Le Clair in Massachusetts (la loro foto puó essere vista al Conjuring Arts Reserch Center “The Many Faces of Magic”)
Ottenne grande successo quando mise in piedi il numero di ombre cinesi formando il duo “Holden e Graham“, brevettando nel 1914 una tecnica di ombre cinesi colorate che lo distinse per sempre.
Miss Graham era in realtà la signora Holden con cui si esibí per gran parte della gioventú finchè il 18 Gennaio 1919 si lesse la notizia della sua morte precoce.
Il 3 maggio del 1921 Max si risposó Tess con cui diede alla luce William Jr durante il loro tour in Australia, a Melbourne.
Trascorse molti anni in tour viaggiando in lungo e in largo, tanto che si dice che nella sua vita abbia attraversato l’Atlantico ottantasei volte.
Nel 1929 Maxwell si ritirò dal palcoscenico e con la collaborazione di Lewis Davenport, aprí un negozio di magia a Manhattan, una delle piú importanti e di successo case magiche di sempre, tanto che aprí anche a Boston e successivamente a Philadelphia. Max Holden Magic Shop sulla 42esima strada divenne ben presto un importante riferimento per prestigiatori professionisti interessati ad affinare la loro arte e a scambiare le proprie idee, e alla fine del 1930 l’Holden Magic Studio rilevó anche la Blackstone Magic Company.
Oltre a scrivere per le principali riviste di magia (tra cui Linking Ring e Sphinx) Holden collaborava nei progetti editoriali di Annemann, stampando e distribuendo i suoi libri, e fu l’artefice della carriera editoriale di Jean Hugard convincendo il mago a scrivere e successivamente pubblicando i suoi libri. Nei suoi cataloghi e libri didattici ricercati oggi da molti collezionisti, Max Holden si avvaleva della collaborazione dell’illustratore Paul Conrad ex prestigiatore di vaudeville.
Qualora si volesse tenere traccia della scena magica di New York di quegli anni, una grandissima parte delle pubblicazioni dell’epoca veniva dalla penna di Max Holden.
Holden fu membro del London Inner Magic Circle, della Society of American Magicians, dell’International Brotherhood of Magicians e del Magician’s Guild .
Nel 1932, l’azienda Camel lanció una campagna pubblicitaria nazionale che spiegó il funzionamento di diversi effetti magici col motto “È divertente essere ingannati, ma è più divertente sapere” Purtroppo non spiegarono semplicemente semplici trucchetti facilmente reperibili nei libri a buon mercato, ma grandi illusioni teatrali e segreti custoditi dai grandi illusionisti. Goldin quereló Camel ma senza ottenere nulla, nel frattempo la campagna pubblicitaria innescó enormi polemiche nella comunitá magica che portarono ad una vera e propria tempesta. Dopo anni di campagna pubblicitaria su riviste giornali e su pellicola gli illusionisti cominciarono a sentirsi davvero minacciati. Inoltre era ovvio che Camel ottenne la consulenza di illusionisti esperti, e le voci sui primi sospettati di tradimento verso l’arte magica non tardarono ad essere rese pubbliche.
Vi erano persino voci sul convolgimento di Theo Hardeen (fratello di Houdini) tanto che l’America Magician Society inizió ad investigare sul mago, ma senza riuscire a provare nulla. Vi furono inoltre grandi sospetti sulla collaborazione di Max Holden, abile performer, editore e proprietario di un negozio che aveva accesso a tutte le tipologie di oggetti di scena.
Nel mezzo dello scandalo l’ufficio stampa del celebre brand di tabacchi rilasció una dichiarazione sul convolgimento di molti maghi e furono chiamati in causa Dunninger, Pablo, Paolo Carlton e Luis Zingone. Max Holden non fu chiamato in causa tuttavia Carlton e Zingone erano notoriamente collaboratori importanti del Max Holden Magic Shop e i sospetti su Holden non potevano che diventare sempre piú attendibili.
Nell’aprile del 1933 Paul Carlton rilasció una dichiarazione a TJ Crawford per Linking Ring con la quale si prendeva ogni responsabilitá sulle immagini pubblicate da Camel e cercando di scagionare completamente Max Holden. Credeva inoltre, dichiaró, che l’ampia pubblicitá avrebbe portato giovamenti per i prestigiatori e per l’arte magica.
Fu dopo questo intrigo che Holden si espanse a Boston e Philadelphia. Nel 1994 Mike Caveney tornó sull’argomento con un articolo su una rivista di settore, palesando la sua convinzione sul coinvolgimento di Max Holden in quello che fu uno dei piú grandi scandali nel mondo della magia moderna.
Max Holden scomparve a New York il 3 luglio 1949 dopo una lunga malattia. Che fosse effettivamente coinvolto o meno nel malaffare di Camel, i suoi negozi continuarono ad operare, e i suoi libri continuarono ad essere un riferimento importante per la cultura e la didattica magica, tanto da essere tutt’oggi pubblicati in diverse lingue.
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