Volendo essere certo che questo articolo non finisca sotto gli occhi della società sportiva di cui parleremo, ho scelto l’anonimato, sia del procuratore artistico che della committenza. L’articolo non vuole accanirsi contro nessuno, vuole solo invitare gli artisti italiani a darsi il giusto valore ed arricchire sè stessi professionalmente senza scendere a compromessi, se non li trovano corretti.
Mi chiama l’amico Lyon Harvey, illusionista che non ha bisogno di presentazioni, con cui negli anni ho condiviso teatro ed eventi ovunque. Ricorderete Mistero, le puntate di “Rivelazioni” e le sue magnifiche parodie sul mago Forrest.
Lyon è sconcertato, una nota organizzazione magica italiana che organizza eventi per maghi e per aziende, gli ha proposto di lavorare ad un team building per una importante società calcistica del nord, proponendoli un “compenso” che non accetterebbe neanche un animatore: 186 euro lordi (circa 150 euro) per recarsi a San Siro (!) e fare 3 interventi. In effetti si guadagna molto di più a fare uno spettacolo per bambini ad una festa di compleanno.
Premessa. Conosco alcuni personaggi che gravitano attorno al mondo del calcio e calciatori. Negli anni ho lavorato per tale squadra di calcio (più volte) e mai nessuno ha mercanteggiato sul cachet proposto, che per eventi esclusivi e per la responsabilità che ne consegue, non poteva che presentarsi con uno zero e qualcosa in più. Perchè mai questa proposta economica rasenta il cachet che si dà ad una hostes da congresso? Il mago avrà un piccolo ruolo marginale che non giustifica un cifra alta? Si può capire, ma 186 euro rimangono una specie di rimborso spese.
Lyon è un illusionista professionista che mantiene uno standard pulito e medio alto, come del resto decine di professionisti che in silenzio, senza partecipare a discussioni ormai inutili su quali siano i giusti cachet per un illusionista, macinano un gran numero di spettacoli a cachet rispettosi.
Ci avevo ripensato, ad un certo punto non volevo scrivere più nulla, ma Lyon ha ragione in effetti, e sapendo che questo blog è un mezzo di informazione magica seguito, mi ha chiesto di raccontare questa vicenda. La condizione per me importante è che non si facciano nomi. Il peccatore è meno importante, il concetto invece deve essere chiaro per tutti. Così inizia a raccontarmi:
Lyon: mi chiama una delle ragazze che lavorano per […] e dopo avermi proposto un cachet ridicolo, un po’ turbata balbetta giustificazioni strampalate, scusandosi dopo il mio evidente disappunto, e affermando che fosse la prima volta, e che normalmente gli artisti vengono rispettati. In effetti era davvero imbarazzata, la povera ragazza infondo stava facendo il proprio lavoro e quelle erano le direttive”.
Non sappiamo se e chi abbia accettato condizioni di questo genere, non ci interessa saperlo e non giudichiamo, ma se avessero accettato 150 euro, voglio sperare che sia stato per amicizia fraterna nei confronti del procuratore di artisti in questione. Diciamo però che tra amici, sarebbe stato meglio gratis.
Cosa guadagni il procuratore sugli artisti, non è affare di chi accetta le condizioni di un ingaggio, sia chiaro, anche se pare quasi ovvio che in questo caso agli artisti vengan date le briciole del totale. Mi auguro solo che nessuno sia stato veramente venduto a un pugno di noccioline, perchè in tal caso, oltre ad aver creato un precedente spiacevole, tutti coloro che prima hanno lavorato per questa società sportiva, me compreso, oggi saranno presi per “ladri”, visti i cachet ben diversi richiesti durante gli altri eventi.
Ad ogni modo, chi accetta queste cifre, deve davvero mostrare grande affetto per l’organizzazione che gliele propone. Quindi merito a chi si fa voler così bene, ma questo clima non è sano per i professionisti, per l’autostima dei giovani e per la salute della magia.
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