Leo Carrassi Intervista Gabriele Mago Gentile

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Due chiacchiere col “Mago da legare”

L: Gabriele Gentile è un illusionista, un musicista, un personaggio del piccolo schermo e non ultimo un amante della cultura, un collezionista di libri e cimeli legati alla magia. Che importanza dai a quest’ultimo aspetto? Che ruolo ha avuto la storia dell’illusionismo nella tua crescita da prestigiatore?
Gabriele gentileG. Grazie di questa domanda Leo. Ritengo sia impossibile avvicinarsi e appassionarsi a qualsiasi forma di arte (o di spettacolo) senza sentirsi attratti e incuriositi dalla sua storia. Quando ho iniziato ad appassionarmi alla prestigiazione sono fortunatamente entrato in possesso di testi in cui l’aspetto storico era ben presente. Ero solo un bambino ma, ad esempio, le pillole di storia raccontate da Silvan nel suo Manuale edito da Mondadori hanno esercitato in me un grande fascino. Tutti noi cresciuti negli anni 80 abbiamo avuto come modelli da seguire i nostri Silvan, Binarelli e Alexander. Credo che il loro successo, di ieri e di oggi, sia meritatissimo e nulla accade per caso… si tratta di personaggi competenti e capaci che hanno anche saputo trasmettere la loro cultura. Ebbene, ogniuno di loro nello scrivere articoli su riviste o libri divulgativi ha sempre inserito cenni storici e questo ha inesorabilmente innescato curiosità in giovani lettori come me. Per questo motivo io stesso oggi avendo il privilegio di essere ‘editato’ e distribuito su scala nazionale dedico molto spazio alla storia nei miei prodotti destinati al grande pubblico. Proprio alla Storia della Magia ho dedicato tre libri editi da Lisciani Giochi: ‘Il mio primo libro di Magia’, ‘Il Grande libro dei Maghi e dei trucchi più famosi’ e la sua riedizione accresciuta ‘Il Grande libro della Magia’. Non ultimo il mio contributo sulle pagine dello storico ‘Giornalino’ e un libretto storico di 16 pagine allegate al mio ultimo collezionabile in edicola ‘Magico Me’ edito da Hachette. Naturalmente anche all’interno delle istruzioni dei miei giochi in scatola non dimentico mai questo aspetto.

L. Mi è capitato di vederti riportare alla luce i numeri di una volta. So inoltre che collezioni apparati di un tempo e li custodisci con grande cura. Come si rispolvera un gioco che per molti prestigiatori può sembrare ormai obsoleto?

Gabriele Gentile MagoG. Naturalmente anche questo è collegato all’amore verso ‘ciò che è stato’. Il passato è una vera ricchezza, in tutti i campi… vedi nella musica. I grandi capolavori rimangono quelli dei grandi maestri di sempre e oggi, prevalentemente, nascono più grandi esecutori piuttosto che grandi compositori… Personalmente ho sempre collezionato, parallelamente a libri e oggettistica, video di spettacoli che mi permettessero di vedere professionisti all’opera. È qui che sono entrato in contatto con il repertorio classico. Non sto parlando dei bizzarri attrezzi colorati presenti sugli scaffali di buona parte delle case magiche, per carità… sto parlando degli effetti ‘che contano’, a volte minimalisti nell’attrezzatura e che lasciano grande spazio alle qualità dell’esecutore. La lista è lunga ma (fortunatamente) poco ‘battuta’ dai prestigiatori… o da coloro che si presentano in pubblico con l’intenzione di presentare giochi di prestigio. Trovo un certo repertorio affascinante e immortale, capace di intrattenere ancora le platee di mezzo mondo. Tutto dipende, come sempre, da noi. E ‘quei’ video mantengono ancora ‘quel’ fascino e quel sapore. Dalla sigla iniziale a quella finale, sigle probabilmente scritte da grandi compositori e arrangiatori dell’epoca. E’ un tratto particolare che oggi non si trova più. A partire dalle sigle… ma senza ironizzare troppo… gli special tv di oggi hanno perso l’elemento fondamentale per la quale sono stati creati: la Magia. Basta riguardare una sola puntata di The Best of Magic condotto da Geoffrey Durham negli anni 80 per capire quello di cui sto parlando… mi bastava guardare la sigla per iniziare a sognare. Purtroppo tanti giovani non vivranno mai queste bellezze poiché preferiranno sempre di più il loro caro YouTube… e quello che faranno andrà in quella direzione. Ma come dice Da Ortiz… ‘it’s your life’…


L. Chi era il Mago Zurli per il pubblico e cosa rappresentava per Gabriele.
Ci vuoi inoltre raccontare un aneddoto, un ricordo particolare?

Gabriele Gentile G. Ecco un’altra bella domanda. E’ bello dare credito e ricordare i propri Maestri. In Magia, oltre ai nomi citati prima e il grande contributo umano e artistico che mi ha donato il rapporto con Tony Binarelli, il nome di Cino Tortorella assume un valore del tutto particolare. Ci siamo conosciuti circa 15 anni fa in Calabria ed è stato ‘amore a prima vista’. Da quel momento è iniziata la nostra avventura non solo in TV allo Zecchino d’Oro e in altri moltissimi programmi, ma anche nella vita. La nostra amicizia mi ha insegnato che il piacere di stare insieme non ha limiti di età. In questi anni abbiamo condiviso i nostri spettacoli, viaggi interminabili per tutto lo stivale, palcoscenici, camerini, hotels e spettacoli in ogni regione. Questo ci ha dato il privilegio di conoscere persone straordinarie in tutta Italia (soprattutto nel Sud), di vivere avventure e situazioni davvero uniche (potrei scriverne un libro) per poi finire sempre intorno a un tavolo a festeggiare con un buon vino in linea con la grande passione di Cino: la gastronomia. Non posso formulare a voce l’enorme patrimonio umano che questa persona mi ha lasciato. Cino non aveva età, era un inguaribile sognatore, un inquieto illuminato sempre pronto a sfornare nuove straordinarie idee. Uno stimolo continuo… avrebbe compito 90 anni pochi mesi dopo la sua scomparsa, ma nell’animo era sempre Mago Zurlì e il pubblico lo ha amato fino all’ultimo. Lui, Tony Binarelli, che mi onora di un’amicizia preziosa e speciale, sono e saranno sempre i miei Maestri. Ricollegandomi alla domanda precedente non dimentico ovviamente Raul Cremona, grandissima fonte di ispirazione, anche lui collezionista, amante di oggetti e numeri di un tempo, e anch’egli pianista.

L: Sei sempre in giro con giovani prestigiatori a fare cagnara e ti mescoli così bene che spesso non ti si danno i tuoi anni. Quando sarà ora di fare la persona seria?

Gabriele GentileG. Mamma mia, hai ragione! La risposta è MAI. Amo stare con coloro che amano la vita, la Magia , la Musica, il divertimento e la quinta cosa non la posso dire… La regola è, per me, da sempre una: viaggiando si impara. Ed è viaggiando che si imparano le cose, che si coltivano amicizie straordinarie altrimenti impossibili. I miei migliori amici vivono a Roma, Milano, Bologna… certo, gli anni passano ma chi se ne frega? L’importante è circondarsi della tipologia di persone più giusta per noi e decidere bene con chi passare il proprio tempo, oltre ad avere ben cura di scegliere e vivere e lo stile di vita a noi più congeniale. Questo è il vero segreto secondo me. Il resto viene da sé. E non per fare della filosofia da taschino poiché sei troppo intelligente e te ne accorgeresti… concludo ricordando che ‘La Vita è l’arte dell’Incontro’. Incontriamoci presto Leo!

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