Breve Sinossi della storia magica

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Autore: Leonardo Carrassi*
Con molte probabilitá, sin dall’età del ferro e del bronzo i giochi di prestigio erano giá una pratica rudimentale presente nelle culture arcaiche e primitive. Sono stati infatti ritrovati alcuni oggetti risalenti a tali epoche, fabbricati probabilmente con scopi illusionistici. Piú certi invece sono i ritrovamenti che risalgono alle grandi civiltá. Nella tomba di Beni Hassan, è stato trovato un enorme affresco risalente a circa quattromila anni fa, raffigurante due giocatori di bussolotti. Di tali pratiche magiche approfittarono certamente i sacerdoti di molte religioni per acquisire credibilitá e timore riverenziale dai fedeli. Molti trucchi nella civiltá greca sono descritti da Erone Alessandrino: dei parlanti, statue che sanguinavano, idoli che vomitavano fuoco, che mangiavano, ecc. Queste pratiche non furono una novitá neanche a Roma e nell’antico Egitto. In tali trucchi veniva fatto utilizzo di particolari illusioni ottiche, per cui le immagini eteree degli dei venivano proiettate attraverso una nuvola di vapore grazie ad un congegno somigliante alla nostra lanterna magica. Un papiro egizio del Neues Museum di Berlino (papiro Westcar rinvenuto nel 1839), descrive un gioco di prestigio svolto davanti al faraone Cheope (vissuto tra il 2620-2597 a. C.) da parte del mago Dedi di Dedesnefru. Nell’Esodo (VII, 11 segg.) è raccontata la gara magica tra Mosè e i maghi del faraone.

Tanto nell’antica Grecia quanto a Roma questi giochi furono davvero molto apprezzati. A Roma i prestidigitatori venivano chiamati calcularius o acetabularius, dai sassolini e dalle coppe che si usavano nel gioco dei bussolotti, e molti di loro erano ebrei.  Sulla bibbia si citano i Maghi Gianne e Giambre (II lettera di S. Paolo Apostolo a Timoteo, II, 8,9). Inoltre negli atti degli apostoli si parla di Simon Mago (VIII, 9 e segg.) e del mago Elima (XIII, 6 e segg.).
Seneca nella XLV lettera a Lucillo parla del gioco dei bussolotti e dei prestigiatori del tempo.
In Grecia i prestigiatori si chiamavano ψηϕοπαίκτης, o giocatori con sassolini (ψήϕοι). È noto inoltre che le famiglie greche benestanti ingaggiassero prestigiatori per intrattenere gli ospiti. Ateneo, nei Δειπνοσοϕιστα cita alcuni famosi illusionisti: Senofonte e l’allievo Cretistene, Diopite, Ninfodoro, e gli illusionisti della corte di Alessandro Magno (365-323 a.c.). Ateneo racconta che alle sue nozze si esibirono tre prestigiatori, Scimmo di Taranto, Philistide di Siracusa, ed Eraclito di Mitilene.

Ritenendole invece mistificazioni e operazioni demoniache la chiesa ha sempre condannato maghi e prestigiatori. Già dal I secolo d.c. vi sono elementi che provano il divieto ai sacerdoti pagani di esercitare tali pratiche.
Anche Tiberio bandí trucchi simili, utilizzati nei riti dei Druidi. Fra i trucchi usati vi erano anche la creazione di piogge di fuoco e di sangue, nebbia artificiale, sparizioni e riapparizioni.
Con il cristianesimo gli imbrogli praticati nei templi pagani non sparirono del tutto, ma continuarono ad essere eseguiti da prestigiatori ambulanti e giocolieri. Per centinaia d’anni questi girovaghi offersero, assieme a cantastorie ed acrobati, uno degli intrattenimenti più graditi al popolo. Tuttavia furono considerati girovaghi e vagabondi, e nell’ Inghilterra di Edoardo VI rischiavano di essere segnati a fuoco con la lettera V. In Francia per tre secoli dal 1250 gli fu negato anche il diritto di residenza.
Nel Medioevo era assai rischiosa la  pratica di qualunque “magia bianca”, poichè se scambiata come “magia nera” sarebbe stata punita con pene orribili. L’inquisizione vietó la necromanzia con tale vigore che tra il ‘500 e il ‘600 le punizioni colpirono anche semplici prestigiatori, colpevoli di aver eseguito un gioco di prestigio. Bacone ad esempio dovette giustificarsi con le autorità e spiegare che le sue invenzioni erano frutto della conoscienza di leggi naturali, che nulla avevano a che vedere con la magia nera”.

Reginald Scott fu un giudice di pace che dopo aver assistito ad un terribile processo contro una donna accusata di stregoneria decise di scrivere Discovery of Witchcraft nel 1584. Questo volume segna l’era moderna dell’illusionismo. Fu il primo libro infatti a rendere pubblici diversi giochi di prestigio, dimostrando che le streghe spesso punite con la morte, eseguivano semplicemente pratiche illusionistiche, e che i prestigiatori non avevano nulla a che fare con attivitá diaboliche.  Importante fu durante quegli anni anche il libro di Pierre Massé, De l’imposture et tromperie des diables, devins, enchanteurs, sorciers et autres qui abusent le peuple (Parigi 1579). J. Provost di Tolosa pubblica “Première Parte des subtiles et plaisantes invention” nel 1584 che contiene molti giochi di abilitá, mediante i quali sono scoperte le imposture dei Bateleurs. In Italia Tomaso Garzoni pubblica “la piazza universale di tutte le professioni del mondo” (1589) e “Il serraglio de gli stupori del mondo” (1613) sottolineando che i prestigi di tali maghi non fossero operazioni del demonio. Nelle sue opere vengono citati alcuni prestigiatori del tempo. I piú famosi furono gli italiani Abramo Colorni di Ferrara, Horatio Napolitana, Luca Trono di Venezia, e Francesco Somma di Napoli.
Degno di nota è ancora Girolamo Scoto che verso la fine del XVI secolo conquistó corti e salotti d’Europa coi suoi giochi di prestigio, additato da Giacomo I d’Inghilterra come uno di coloro ai quali il demonio insegna l’arte nefanda di ingannare gli uomini.
Altre opere italiane di cui si ha notizia sono “Nuovi giuochi di mano” (1550) di Francisco da Milano, il “Libretto de Secreti Nobilissimi et giochi con destrezza di mano” (1585) del già citato Horatio Napolitana e gli scritti di Gerolamo Cardano.

L’illusionismo come forma di intrattenimento cominció ad essere tollerato verso la metá del XVII secolo, benché Blaise de Manfré, specialista nell’ingoiare e sputare grandi quantitá d’acqua venne arrestato dal cardinale Richelieu e rilasciato solo quando sveló il segreto dei suoi trucchi. Nella sua particolare arte di sputatore d’acqua lo imitarono Jean Royer (Lione) e Floram Marchand (Tours).
L’illusionismo deve molto ai prestidigitatori italiani, perché riuscirono ad allontanare la magia dai giocolieri ambulanti e le diedero l’importanza e l’aspetto di un mestiere onorevole.
Degni di citazione Mr. Jonas, che si esibí nella seconda metá del secolo XVIII fiorendo tra il 1765 e il 1775 e che visse per alcuni anni a Londra. Vi furono inoltre Androletti, Antonio Carlotti, Biagio Manfrenetini, Luigi Cavalli, che operò dal 1790 al 1820, Angelo Romagnoli, Sassi, Secondi, Ferraris, conosciuto come”Folletto”, Morenos o “Yank Hoe” e il celebre Giuseppe Pinetti (il piú significativo dei prestigiatori del 700). Il XIX secolo è senz’altro caratterizzato dalla vita del celebre illusionista Bartolomeo Bosco di Torino. Degno di nota il suo libro Gabinetto magico del cavaliere Bartolomeo Bosco ossia il complesso dell’arte di prestigio, Milano 1853. Da non dimenticare gli illusionisti Ernesto Patrizio di Castiglione o Conte Patrizio, Frizzo, Poletti, Prof. Antonio Grassi, il garibaldino Bartolomeo Marchelli, Giovanni Girardi conosciuto come Watry, predecessore di Wetryk, alias Antonio Pastacaldi illusionista livornese.

Molti dei primi prestigiatori che si esibirono in Inghilterra furono stranieri, come Giuseppe Pinetti e Bartolomeo Bosco, tuttavia molti celebri illusionisti vi nacquero. Uno dei più significativi fu John Henry Anderson (1812-1874), chiamato lo Stregone del nord, mago che dedicò gran parte della sua vita a smascherare i falsi fenomeni medianici. Altri inglesi furono: John Nevil Maskelyne (1839-1917), celebre illusionista dell’Egyptian Hall, Sylvester conosciuto come il Fachiro di Oolu (1831-1886), Robert Heller alias William Henry Palmer (1830-1878), specializzato in telepatia, il Dottor H.S. Lynn alias Jimmons (attivo nel 1880-1900), Colonel Stodare, ossia Joseph Stoddart (morto nel 1866), Charles Bertram (1853-1907), David Devant (nato nel 1868). Tra gli antichi illusionisti inglesi sono molto importanti le figure di Isaac Fawkes (morto nel 1731) e Christopher Pinchbeck (indicativamente 1670-1732), il quale realizzó uno dei piú belli automi mai costruiti.

In francia il piú noto tra tutti fu senz’altro Jean-Eugène Robert-Houdin (1805-1871). Nato orologiaio diventó prestidigitatore professionista e fondó un teatro parigino che riportava il suo nome. Da citare la famiglia Gonin (sec. XVI), celebre per i bussolotti, Louis Apollinaire Comte (1788-1859), Philippe Talon, (1802-1878), il Conte Edmond de Grisy o “Torrini” (inizio secolo XIX), Henri Robin, alias Dunkell (indicativamente 1805-1874), Bautier de Kolta, alias Joseph Bautier (1878-1903), Félicien Trewey (1848-1922), famoso per le sue ombre cinesi.

Anche gli Stati Uniti ricordano nomi di grande spessore nonostante abbiano una storia piú recente. I fratelli Davenport, Ira Erastus (1839-1911) e William Henry (1814-1877) spiritisti, Alexander Herrmann (1844-1896), nato a Parigi naturalizzato americano nel 1876; Harry Kellar (1849-1922), Adrian Plate, d’origine olandese (1844-1919), Carl Hertz, alias Louis Morgenstein (1859-1924), William E. Robinson, conosciuto col nome “Chung Ling Soo” (nato nel 1861 e ucciso sul palco nel 1918 a Londra da un colpo d’arma da fuoco), Harry Houdini, pseudonimo di Ehrich Weiss (1874-1926), celebre escapologo di origini ungheresi, il mentalista Julius Zancig di origine danese (1857-1929), Howard Thurston (1869- 1936), Charles Joseph Carter (1874-1936), Harry Blackstone (1885- 1965) padre di H. Blackstone Junior, Richard Valentine Pitchford ovvero Cardini (1895- 1973), tra i piú grandi manipolatori di tutti i tempi…

L’elenco sarebbe infinito se non fosse limitato a pochi risonanti nomi di illusionisti importanti. Di seguito una piccola parte dei restanti prestigiatori del panorama magico europeo: Matthew Buckinger nato a Norimberga (1674- 1734), Breslaw, tedesco (morto nel 1803), Jacob Philadelphia, tedesco (1721-circa 1795),  Étienne-Gaspard Robertson, belga (1763-1837), Gustavus Katterfelte, prussiano (morto nel 1899), Joseph Michael Hartz, di origine olandese (1836-1903), Ludwig Leopold Dobler, austriaco (1801-1864), Antonio Molini di Trieste (1856-1912), Ottokar Fischer, austriaco (nato nel 1873), Horace Goldin, Polacco (1873- 1939), Samuel Bellachini, polacco (1839-1885), Pircy Thomas Tibbles conosciuto come Selbit (1881–1938), Compars Hermann (1816-1887), Johann N. Hofzinser, austriaco (1806-1875), Chevalier Ernest Thorn, austriaco (1855-1928), Wiljalba Frikel, prussiano (1816-1903), Eliaser Bamberg, olandese (1760-1833), il barone Hartwig Seeman, svedese (1833-1886); F. W. Conradi-Horster, tedesco.

Fonti:

– Enciclopedia Italiana 1933 voce “illusionismo” curata da Harry Price.

– Sinossi di storia dell’arte Magica, Vinicio Raimondi.

– Arte Magica, Silvan, Rusconi.

– Panorama of Magic, M. Christopher.

– Illusionismi, Raffaele De Ritis, Stampa Alternativa.

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