7 DOMANDE AL MAGO SALES, DON SILVIO MANTELLI

Call Now Button(+39) 392.98.39.584

A dire il vero l’intervista risale ad un paio di anni fa, realizzata per Verba Tayko. La ripropongo molto volentieri poichè credo sia un peccato confinarla nelle pagine di una rivista per soli prestigiatori.

 

Don Silvio e Mago Sales, un “Don” e un “Mago”, due identità?

Io mi definisco mago per passione e prete per vocazione. Se ho scelto di FARE il mago, non ho scelto di essere prete. Comunque ringrazio il buon Dio e le occasioni che ho avuto nella mia vita per essere così: “UN PRETE CHE FA IL MAGO” – NON “UN MAGO CHE FA IL PRETE” Dalla mia vita ho avuto tanto, tantissimo. Mi sento quindi in dovere di dare: Sorrisi, Meraviglia e la Grazia che viene dal cielo. La magia più grande è quella di voler bene alla gente e amare quello che ama la gente. Questo rendo bello il mondo, lo migliora ed è nelle nostre possibilità. Un mago deve essere ottimista… deve credere ai propri sogni e alle illusioni come cose serie, possibili. L’importante è farli, non per darsi importanza, ma, come per gioco. La magia, così concepita, viene a far parte della nostra, della mia vita. Essere naturale il più possibile… e questo si ottiene solo se si vince la paura di sbagliare. La magia non deve essere concepita come un fattore che acquisisci con l’esercizio, ma una qualità che accade nelle tue mani. Non devi fare magia per dimostrarti BRAVO, semplicemente perché ti piace. In fondo l’essere prete è un po’ la stessa cosa. Si diventa preti non per avere privilegi, per accaparrarsi il Paradiso. Semplicemente per rispondere alla vocazione della terra e dell’uomo, alla necessità, insita in noi, di scoprire il bello in gesto di amore fraterno. Io credo che tutti i preti debbano essere anche un po’ maghi, perché devono credere ai sogni e alle illusioni come cose possibili e realizzabili con il coraggio delle proprie scelte e azioni. In più aanno il coraggio che viene da Dio, che non è un fattore da trascurare.

Chi fu Don Bosco per i ragazzi e per la comunità magica?

Don Bosco soleva dire e raccomandare: “Fate il bene e fatelo bene”. Quindi per San Giovanni Bosco era importante l’azione. Ma molto di più la passione, la dedizione, l’amore, la bellezza che genera l’azione. Soleva anche dire: “L’educazione è cosa del cuore”. Le grandi opere non si sono mai realizzate senza una grande passione. Quindi don Don Bosco per i ragazzi non fu solo un educatore, un prete. Fu soprattutto un amico, un confidente… un Padre. Il suo segreto: “Non essere solo PER i giovani, ma CON i giovani…” Pubblicamente don Bosco è il Patrono dei prestigiatori e dei giocolieri. Non lo è ancora ufficialmente. Comunque, in tutto il mondo magico, in particolare in quello Latino Americano è riconosciuto, non solo come il patrono dei maghi, ma un grande mago. Vissuto durante il 19° secolo, era affascinato da tutto quello che incuriosiva la gente. Era particolmente attirato dai saltimbanchi che presentavano i loro esercizi di destrezza sui sagrati delle chiese. Ne imparò presto i trucchi e fu particolarmente abile nei giochi di prestidigitazione. Ancora ragazzino soleva fare spettacoli di magia ed equilibrismo di fronte a pubblici improvvisati. La finalità di queste rappresentazioni non era mai solo quello di meravigliare o far divertire, ma di farsi sempre più amici i suoi coetanei, per poi proporre momenti di preghiera e riflessione spirituale. Don Bosco fu soprattutto prete.

Don Silvio, il maestro di molti maestri, ci parli dei ragazzi che l’hanno seguita. Sappiamo che Arturo Brachetti era un suo pupillo.

Ho conosciuto Arturo , quando aveva 14 anni, in seminario, come lui racconta nella sua biografia. Io allora ero un giovane seminarista che studiava per diventare prete. Capii subito la sua passione e gli lasciai i miei “pochi trucchi” a disposizione. Dopo una settimana lo portai con me per una spettacolo di magia a Gressoney, in Valle d’Aosta in una colonia tenuta dall’allora Barone Pecos, padrone di quasi tutta la vallata. Arturo fece il suo primo gioco di magia “(il gioco del mini cocktail: tre fazzoletti colorati introdotti in un tubo che si trasformano in altrettanti liquidi colorati).Quando dovetti ritornare ai miei studi di teologia, gli regalai un libro “Fregoli raccontato da Fregoli”. Fu l’inizio della grande avventura.

MESSAGGIO SPECIALE DI ARTURO BRACHETTI PER L’INTERVISTA: “Ci sono degli incontri nelle nostre vite, per cui poi noi diventiamo quello che sognavamo di essere. Questa è la magia che ha fatto Sales per me. Ma oggi lui è molto di più per me e per tutti. Anche senza trucchi né costumi, Sales porta la vera magia, quella della vita a coloro che hanno solo la propria sopravvivenza da difendere. Grazie Sales per essere ancora quel “ragazzo” piene di idee, di risorse e di ideali che mi hai insegnato a perseguire. Grazie per avermi insegnato che non esistono montagne invalicabili…”

Ma chi fu il Maestro di Sales?

Un conoscente di famiglia: taxista, poeta cantautore e mago. Io allora avevo 15 anni. ero molto timido e la magia mi aiutò a entrare nella società. Naturalmente portai il mio mondo di sogni e di illusioni. Facevo piccoli spettacoli a amici e parenti, come tutti. Poi a 19 anni venne la vocazione da prete e guadagnai il pubblico (degli oratorie e delle parrocchie). Questa fu la mia fortuna, Mi piaceva fare i giochi di magia e avevo sempre un grande pubblico davanti. Ho poi continuato ad appassionarmi ai giochi di prestigio, leggendo un libro che insegnava alcuni semplici trucchi di destrezza. Accadde molti anni fa in Seminario a Pinerolo, presso Torino.. Per disperazione il maestro di musica, dopo avermi detto che non sarei mai riuscito a suonare una strumento musicale, mi mandò in biblioteca a foderare e catalogare libri. Il primo che mi capitò fra mano fu un libro che insegnava a fare giochi di prestigio. Il titolo… me lo ricordo bene ancora adesso: “Ore serene”, di autore anonimo, solo 54 pagine con poche illustrazioni. Prezzo 100 Lire. Dopo solo due giorni feci il mio primo spettacolo di magia. Da allora non ho mai rinunciato a raccogliere libri che insegnavano questa stupenda arte dell’inganno. Ora posseggo una biblioteca con più di 15.000 libri e 18.000 numeri di riviste di magia, la quarta o quinta al mondo e mi sento in dovere di ringraziare il mio maestro di musica per quel castigo “benedetto”che segnò il cammino della mia vita. Aprendo questa pagina internet, trovate tutti i titoli e gli autori ben catalogati, anche per argomento. Se volete potete venire a “conoscerli” e consultarli, ricordandovi che c’è una cosa che i libri non possono tollerare: di essere dati in prestito. Quando infatti qualcuno li presta, si offendono e non tornano più. Imparate a rispettarli… hanno la grande qualità di riuscire a far nascere ancora nuovi talenti artistici, come Arturo Brachetti, mio discepolo a cui regalai, tanto tempo fa, un libro di magia: “La vita di Fregoli raccontata da Fregoli”. I libri, a differenza dei filmati, in cui tutto si esaurisce nell’immagine proiettata, hanno il potere di rendere personale la presentazione dei giochi che, semplicemente descritti, lasciano grande campo alla creatività della nostra mai sopita immaginazione. Sono come un fantastico tappeto volante che ci trasporta in un mondo in cui altrimenti non potremmo entrare.

Due parole sull’associazione del Mago Sales, il potere di comunicare con la magia, un linguaggio universale? Vecchi e nuovi progetti.

Per don Bosco la magia era un mezzo per avere il cuore dei piccoli. Per me è la stessa cosa. Con la magia ho la compiacenza dei piccoli e il rispetto dei grandi. Questo in tutte le parti del mondo in cui sono stato. Sono Stato in più di 60 paesi del mondo e i bambini sono sempre stati il mio “lasciapassare” per avere la benevolenza dei grandi. La magia ha un potere immenso. Per questo la uso per portare avanti le mie opere di solidarietà a vantaggio dei bambini del mondo. Da alcuni anni propongo, in Italia, un baratto particolare: Un gesto di solidarietà per un momento di allegra magia. Ogni sabato e domenica sono in giro per l’Italia nelle parrocchie e oratori, dove faccio testimonianza del mio essere prete così. La mia testimonianza la riassumo in queste poche righe: sono don Silvio, il mago Sales…prete per vocazione e mago per passione e, come ogni essere umano, non sono immune da vizi o da difetti… soprattutto dall’invidia e dalla rabbia. Si! Sono “invidioso” della MIA vita al punto di non volerne una diversa e provo continuamente “rabbia” per il male nel mondo… in particolare quello vero i bambini, tesoro della terra e ricchezza del cielo. Ogni giorno mi sveglio con una grande gioia e responsabilità: la gioia per il sorriso dei bimbi e la responsabilità per una continua promessa fatta a un piccolo della terra: aiutarlo a vivere, senza troppa sofferenza, il grande dono della vita. Grazie… chiunque tu sia, se vorrai aiutarmi a mantenere questa promessa. Avrai la gioia della vita… della Tua vita. Così i miei spettacoli non hanno un costo. Faccio come ogni bravo artista di strada: a Cappello… raccolgo molto di più. Anche in questo caso i bambini sono i miei aiutanti.. anzi i “miei datori di lavoro”. Un ultimo mio progetto è quello di proporre una scuola di magia e animazione ai missionari (preti o laici). Sto ultimando un museo della magia a Cherasco, in provincia di Cuneo e tra un anno vi invito tutti all’inaugurazione. La biblioteca magica più ricca d’Italia, e forse tra le prime nel mondo.

Da cosa nasce la passione per la carta, perchè è così importante archiviare e ricercare?

Io ho imparato grandi magie dai libri. In seminario non avevo la possibilità di frequentare circoli e di avere dei maestri. I libri (quei pochi che erano in circolazione) erano la mia scuola. Me ne sono innamorato. Ora ho una biblioteca immensa. Se non ci credete venite a trovarmi. Sono a Cherasco in via Cavour, 35, nel vecchio asilo. Anzi se avete libri doppi, soprattutto numeri vecchie riviste o magazines, fatemelo sapere. La biblioteca è proprietà della mia Fondazione e, mi auguro che rimarrà intatta a continuare e testimoniare la mia passione per la magia.

In pillole i suoi numeri, i suoi record da missionario e da artista, vicende e curiosità.

Mago Sales da quasi quarant’anni è prete salesiano con l’hobby della magia. Lui si definisce: prete per vocazione e mago per passione. Da anni si diletta proponendo i suoi spettacoli in tutto il mondo attraverso le missioni salesiane. E’ stato in 60 paesi del mondo, in più di 25 paesi dell’Africa, delle Americhe e dell’Asia. Arriva a svolgere 250 spettacoli l’anno. E’ stato maestro di Arturo Brachetti e di altri bravissimi artisti del teatro d’animazione. Collabora attivamente a programmi televisivi a carattere nazionale, ha scritto numerosi libri su diversi argomenti e dirige un giornale chiamato : “Sim Sales Bim”. Ultimamente ha dato inizio a vari progetti. Tra cui: “Magiciens sans frontieres”, (maghi in missione speciale) e “Disarmo dei bambini” (una bacchetta magica in cambio di un’arma giocattolo). Ha costituito un’Associazione e una Fondazione. Don Silvio ha 68 anni di età e la sua magia è la passione per i bambini che lo porta a vivere la propria vita a favore dell’infanzia, soprattutto quella più abbandonata, a cui regala costantemente sorrisi e solidarietà (attualmente aiuta più di 4.000 bambini nel mondo a vivere decorosamente il grande dono della vita). Il suo motto è “Chi salva un bambino, aiuta un pezzo di cielo a illuminare il mondo”. Mago Sales, missionario della gioia! Prete o mago? Mah, boh, chissà. Certo non si tratta di un Merlino che occulta la sfera di cristallo nel confessionale, o di un cartomante subdolamente travestito in clergyman. Mago Sales (si capisce che don Mantelli è salesiano) infatti è un prestigiatore: anzi, uno dei 10 o 15 illusionisti professionisti della Penisola. Sempre in giro tra oratori, teatri parrocchiali e scuole materne col suo furgone carico di trucchi ed effetti speciali; senza contare le tournèes all’estero e soprattutto nel terzo mondo. Un tenebroso Copperfield con la tonaca? Un affascinante Silvan che estrae conigli dalla talare? Niente di tutto questo, naturalmente mago Sales è una specie di pedagogo della fantasia, forse un missionario della gioia. Langhigiano di 54 anni con due lauree (pedagogia e teologia), capelli bianchi, bisogna vederlo saltare e sudare sul palco per capire lo straordinario appeal sui ragazzi della strana “pastorale”. Ha cominciato durante il liceo a Torino, quando ancora non pensava di diventare prete: “avevo un conoscente un po’ estroso che girava nei bar a fare giochi di carte e suonava la chitarra. Mi insegnò i principali trucchi dei bari e facevo spesso coppia con lui per soldi e consumazioni nelle osterie. Accidenti: un prete “baro”, dunque”. “Beh, non proprio. Ma certo, allora ero talmente preso da quei giochi che ci fu un momento in cui non sognavo altro che le carte, per cui mi parve bene cambiar vita. Intanto, però, alcune tecniche basilari le avevo imparate. Poi mi è venuto tra mano un libro di prestidigitazione, l’ho studiato. Insomma, alla fine mi mancava solo il pubblico, ma presto è nata la vocazione salesiana ed è venuto anche quello”.                       Nel corso della sua carriera magica teatrale, Sales ha scritto parecchi libri di magia e di animazione. Attualmente collabora a numerose riviste giovanili e teatrali. Ha fondato circoli magici in Piemonte ed è stato il maestro di affermati artisti, tra cui Arturo Brachetti, il famosissimo trasformista italiano. Da una decina d’anni a questa parte, Don Mantelli è diventato mago quasi a tempo pieno. Praticamente ogni week end  accantona i panni di professore di lettere in una scuola media salesiana di Torino, porta in giro i suoi tre spettacoli (il “Teatro magico” sulla fantasia e sulla fiaba, poi un “Giro del mondo in 80 minuti” e infine uno show ispirato al fumetto) dovunque lo richiedono attraverso il suo sempre affollato telefonino (335 473784). Non disdegna di calcare le scene più provinciali o fuori mano, anzi: “Di solito scelgo le parrocchie e le scuole, soprattutto materne. Ho addirittura un programma apposito per gli asili perché c’è un progetto pedagogico dietro a ogni spettacolo. Il messaggio è quello dell’allegria; ma attraverso la gioia, tiro fuori dai ragazzi stessi un contenuto educativo”. Il Mago Merluzzo (cugino siciliano di Merlino) e il clown Sbrendola, il fattucchiere arabo Da-lì-a-là e il prestigiatore classico in marsina e lustrini. Sono tanti i costumi che Don Mantelli riveste abilmente sul palcoscenico. Ma forse il “trasformismo” più curioso rimane quello da prete a mago. “Sì, c’è un rapporto strano tra questi due ruoli, ma io non sono un teatrante che separa ciò che vive da ciò che fa, in me il messaggio è unico”. Don Silvio li destina tutto il guadagno alle missioni. Anzi va lui stesso a portare i fondi sul posto, armato di due valigie colme di trucchi magici e del suo armamentario di travestimenti. “Già faccio almeno un paio di trasferte terzomondiali all’anno, anche 45 spettacoli in 20 giorni e migliaia di spettatori di tutti i colori. Brasile Bolivia, Kenya, Timor, Nuova Guinea, Cina… Lo scorso anno sono stato in ben 9 differenti nazioni tra cui il Sud Africa, l’India, la Cambogia e il Vietnam. Ultimamente ho fatto una lunga tournée di due mesi negli Stati Uniti. In Perù hanno dovuto scortarmi perché temevano che Sendero Luminoso mi facesse “sparire” (e non per scherzo); in Madagascar mi hanno rubato le valigie con i giochi ed ho dovuto arrangiarmi un po’ col mestiere. Nelle Filippine poi ho fatto spettacolo al secondo piano di una scuola allagata, mentre in Nigeria avevo un re locale, con le sue dieci mogli, come spettatore di prima fila e in Indonesia addirittura un vescovo mi ha chiesto di insegnargli qualche trucco. Ho fatto spettacoli anche di fronte a Madre Teresa nei suoi ospedali tra i lebbrosi di Calcutta, in un monastero tra i giovani buddisti di Phnom Penh in Cambogia e ancora di fronte ai grandi rappresentanti del partito comunista ad Hanoi in Vietnam. La magia, come vedete, annulla veramente ogni forma di differenza sociale o religiosa.”

maestro allievo sales brachetti sales-e-arturo-brachettii

2 commenti su “7 DOMANDE AL MAGO SALES, DON SILVIO MANTELLI”

  1. Per me un grandissimo mago e una persona davvero unica nel suo genere. Abbinare due cose cosi è un mix esplosivo. Tanto tanto di capello ad una persona cosi. Trasmette moltissima energia positiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Apri la chat
Chatta con me
Ciao 👋
Vorrei maggiori informazioni