Il Fachiro di Ava, l’uomo che ispirò il giovane Kellar

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Autore: Leonardo Carrassi♤
Isaia Harris Hughes, conosciuto come il Fachiro di Ava, fu un celebre illusionista e fachiro inglese nato ad Essex, contea a nord est di Londra, il giorno di Natale del 1813 (le fonti sono a volte discordanti, c’è chi riporta l’anno 1810).
Harris Houghes si trasferì presto negli Stati Uniti dove intraprese la carriera di illusionista, quel sogno che portò nel cassetto fin da ragazzino. Durante le sue rappresentazioni vestiva con abiti esotici e si truccava per sembrare un uomo dalla carnagione molto scura, originario di Ava, luogo misterioso della lontana Birmania. Senza risparmiarsi sul titolo dall’aria quasi nobiliare, Houghes si presentava quindi come “L’autentico Fachiro di Ava, Capo dei prestigiatori di sua sublime grandezza Nanka di Aristaphae”.
Come altri illusionisti americani della sua epoca tra cui John Wyman, Norwood e J.M. Mcallister, Houghes estraeva a fine spettacolo alcuni omaggi per il pubblico, che a differenza dei più generosi prestigiatori che pruomovevano tali show con premiazione finale, erano in realtà oggetti di poco valore. Il suo “Gift show” fu tuttavia uno dei più redditizzi di quel periodo tanto che divenne allora uno dei prestigiatori più ricchi degli Stati Uniti.
I suoi meriti artistici non furono certamente trascurabili, tuttavia oggi è ricordato principalmente come il mentore di un ragazzo che sarebbe diventato uno degli illusionisti più celebri e significativi della storia, un giovane che si appassionò alla magia grazie ad uno dei suoi spettacoli e che in seguito riuscì a farsi assumere come suo assistente. Si dice che Hughes, tra tanti candidati che risposero ad un annuncio, optò proprio per lui, il giovane Heinrich Keller, lo stesso ragazzo intraprendente che anni dopo avrebbe conquistato il mondo e spopolato col nome di Harry Kellar.
Il Fachiro di Ava divenne così famoso e influente che ispirò molti imitatori, impostori che talvolta utilizzarono il suo nome per ottenere fama e denaro alle sue spalle. Tra gli aneddoti che accompagnano la memoria di questo personaggio si ricorda un numero eseguito nella Masonic Hall di Nashville, più o meno durante gli esordi della sua carriera. In tale occasione chiese al pubblico la gentile collaborazione di una signora, possibilmente la donna più importante seduta tra il pubblico. La gente non ebbe dubbi e si girò verso la signora Sarah Polk, vedova dell’undicesimo presidente degli Stati Uniti, James K. Polk. La signora accettò e Hughes le chiese in prestito il suo nuovo cappello comprato certamente nel negozio più lussuoso di Nashville, la boutique più alla moda della città. Davanti agli occhi di tutti diede quindi fuoco al cappello e caricò un fucile con la cenere e i resti del falò. Esplose poi un colpo in aria ricoprendo di fumo la sala e chiese a tutti i membri del pubblico di scrivere su un foglietto dove secondo loro poteva essere in realtà il cappello. Raccolse poi tutti i bigliettini dentro un sacchetto e lasciò che la signora Polk ne scegliesse uno. Sul biglietto vi era scritto «sul batacchio della campana della chiesa metodista.” Il sindaco della città e un comitato di cittadini si precipitò nella vicina chiesa e in poco tempo tornarono col cappello che effettivamente si trovava dove indicato sul biglietto, esattamente legato al batacchio della campana.
Hughes si può definire oggi come uno dei predecessori della Golden Age Americana, nonchè il padre del più importante filone magico degli anni d’oro che lega Kellar, Houdini e Thurston.
Isaia Harris Hughes morì il 24 Maggio 1891, e fu sepolto nel Forest Lawn Cemetery di Buffalo, nello stato di New York.

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