Ectoplasma, frode o medianità?

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Illusionismo o manifestazioni paranormali?

I fenomeni ectoplasmatici rappresentano un argomento molto controverso, che non manca di studi e letteratura, di teorie tradizionali o di natura scientifica discordanti. Fenomeno e parola diffusisi nella seconda metà dell’ottocento con l’avvento dei fenomeni spiritistici e delle teorie ad essi legate, “ectoplasma” è un termine preso in prestito dalla citologia, adottato per indicare una sostanza non ben identificata che verrebbe fuori da qualsiasi orifizio del medium in stato di trance. Testimonianze diverse la descriverebbero vaporosa o viscida, chiara, verdognola o dall’aspetto fluorescente, che spesso prenderebbe l’aspetto di un uomo o di una parte del corpo umano, rappresentando la presenza di uno spirito e la sua morfologia nella dimensione terrena. Secondo Cesare Lombroso era una sostanza gelatinosa inizialmente amorfa, che usciva dal medium prendendo successivamente una particolare forma.

Mina CrandonTrattasi quindi di entità sottoforma di materia sensibile, strettamente collegata alla sensibilità del medium e non amante della luce, tanto che sottoposta a fonti luminose può causare gravi danni al medium. Per tanto tali operatori dell’occulto si sarebbero sempre accertati che nessun partecipante alle sedute illuminasse la stanza, motivo di acceso dibattito poichè la penombra nasconderebbe secondo i più razionali, tecniche truffaldine (prese in prestito ad esempio dalle abilità degli illusionisti) o espedienti grossolani. Lo stesso ectoplasma tornerebbe all’interno del medium prima che la seduta sia terminata e che venga ripristinata l’illuminazione, lasciando talvolta resti viscidi e filamentosi. In seguito ad una seduta con fuoriscita di ectoplasma, l’operatore proverebbe una forte stanchezza ed una perdita di massa corporea. 

Diverse sono le teorie che accompagnano le entità ectoplasmatiche. Uno studio francese, simile in effetti alle teorie di altri ricercatori, tra cui il Dottor Gustave Geley, affermerebbe che gli ectoplasmi sarebbero rilasciati proprio dal corpo umano, come prodotto della trance medianica. 

È capitato tuttavia che alcuni ectoplasmi, chiaramente di origine fraudolenta, fossero identificate con viscere di animali. Questo ovviamente non esclude la veridicità delle teorie paranormali sugli ectoplasmi. Pare inoltre che analisi eseguite su tracce di ectoplasma avrebbero avuto una composizione organica di tessuti e componenti cellulari, dimostrando per l’appunto che non si trattasse di sostanze di origine extranormale. Chi invece sostiene che l’ectoplasma esista, giustifica la presenza di sostanze organiche adducendo che queste provengano dal medium e dall’ambiente, e che sarebbero state rilasciate sull’ectoplasma per contatto.

Harry Houdini e Mina Crandon

Houdini e Mina CrandonL’illusionista e investigatore dell’occulto Harry Houdini indagò su molti ectoplasmi scoprendo spesso inganni evidenti tra cui vesciche di gomma per soffiare l’ectoplasma dalla bocca, cotone intriso di grasso d’oca, strisce e veli di stoffa e sostanze che i medium ingoiavano per essere rigurgitarle al monento giusto. 

A proposito degli ectoplasmi Houdini scrisse: “Nulla mi fa pensare che il Grande Onnipotente consentirebbe emanazioni di forme così orribili dal corpo umano, rivoltanti e viziose […].

Houdini smascherò moltissimi medium fraudolenti, tuttavia non riuscì mai davvero a dare spiegazioni plausibili su uno dei fenomeni più sconcertanti di sempre, il potere medianico di Mina Crandon. Tra le manifestazioni a cui assistettero professori di Harvard e scienziati, si videro muoversi mobili, oggetti dentro contenitori di vetro sigillati e gli aghi delle bilance. Si fermavano orologi, apparivano fonti luminose, si manifestavano voci ed ovviamente anche ectoplasmi (che a Mina uscivano persino dalle orecchie). Durante una delle sedute monitorate da personaggi illustri della scienza, lo spirito di Walter, il fratello morto di Mina, affermò che Houdini stesse tentando di imbrogliare la commissione. Probabilmente ne fu vittima per orgoglio poichè mai provò, per quanto lo desiderasse fortemente, che i fenomeni e gli ectoplasmi di Mina fossero trucchi. Prima che Mina morisse il primo di novembre del 1941, devastata dall’alcol, Erik J. Dingwall (antropologo e fisico), racconta in modo non ufficiale che un investigatore andò a farle visita poco prima che morisse. Le chiese se avesse voluto svelare i suoi trucchi, magari prima di lasciare questa terra. Mina lo guardò e fece un breve sorriso. «Le piacerebbe conoscerli…».

Fonti e approfondimenti


 

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