Autore: Leonardo Carrassi*
Vogliate scusarmi fin dall’inizio se nell’articolo non troverete la scansione del manifesto in questione; storici e collezionisti capiranno. Tale locandina è in mio possesso e rimane a disposizione di ogni studioso e appassionato che voglia osservarla. Come ho sempre ribadito il mio studio è aperto per ogni genere di scambio culturale, sull’argomento magia e prestigiazione.
“Buongiorno signor Carrassi, la chiamo perchè ho qualcosa che le potrebbe interessare, il titolare mi ha parlato di lei, so che è un appassionato di magia. In archivio abbiamo trovato alcune locandine teatrali e documenti di fine settecento, probabilmente conservate da un collezionista dell’epoca, e rimaste per piú di duecento anni unite. Alcuni pezzi della collezione sono stati smembrati e venduti, ci rimane un avviso al pubblico di un certo Giuseppe Maggiorotti prestigiatore, e un ritaglio di giornale su un tale Giuseppe Pinetti, fisico e matematico, ma quest’ultimo esula probabilmente dai suoi interessi. Mi chiedevo se a lei potesse interessare visionare questi documenti prima che vengano messi all’asta.
Avevo scritto a questo archivio privato solo poco tempo prima, la richiesta era semplice, ero interessato a tutti i documenti storici sulla magia tra XVII e XIX secolo. Non avrei chiesto di meglio, mi mostrai interessato a tal Maggiorotti e mi raccomandai di non vendere il documento di Pinetti prima del mio arrivo, mascherando il mio interesse con semplice curiositá. Ovviamente non ammisi di aver perso dieci anni di vita nell’apprendere che possedevano un documento sul famoso mago toscano, l’entusiasmo dimostrato avrebbe certamente influito sul prezzo! La mattina stessa mi fiondai nell’archivio privato del bibliofilo, individuo conosciuto per vie traverse tra fiere e mercatini dell’antiquariato. Mi accoglie una ragazza di una bellezza fuori dal comune, che portava in volto un paio di occhiali da segretaria e una gonna d’altri tempi indossata elegantemente sotto il ginocchio. “Pinetti!?” mi domanda alla porta con una certa sicurezza. Per un momento avrei voluto risponderle, “Si, sono io, Giovanni Giuseppe Bartolomeo Vincenzo Merci, Pinetti professore di fisica, membro di tali e tali accademie”. Ma non avrebbe capito lo spirito.
In pochi minuti si presenta con una cartelletta dalla quale libera una locandina di fine settecento e un articolo con un sonetto dedicato al Conte di Villedal. Lascio che l’esperta introduca entrambe le meraviglie posate sulla scrivania, dando sfoggio a un linguaggio oltremodo forbito. Parola dopo parola nutriva il suo ego da professoressa, con pause accompagnate da provocanti sguardi sopra gli occhiali. Tuttavia notavo in lei un grosso dubbio che l’accompagnava dal momento in cui avevo messo piede in studio. Per quale motivo un ragazzo in jeans e maglietta poteva essere interessato a dei pezzi d’antiquariato? Con gli occhi mi lanciava risolini ed interrogativi evidenti, probabilmente stava anche pensando a quanto potersi spingere col prezzo. Ovviamente io non lasciavo trasparire alcuna emozione, sarei diversamente caduto nel tranello di una mantide spietata. Il padrone sembrava non essere presente, tuttavia la ragazza, probabilmente laureata da qualche anno, sapeva comportarsi con grande esperienza. I suoi modi erano tutt’altro che mercenari, sapeva sedurre un acquirente senza spingersi nella bieca trattativa, mostrandomi di essere preparata su ogni documento di mio interesse. In realtà più parlava e più capivo che di Giuseppe Pinetti non sapeva nulla, per lei era un fisico dell’epoca, a servizio di questa e quell’altra corte, nulla di più di ciò che aveva letto sul ritaglio. Volevo uscire da lì con quel pezzo di carta in mano, intanto mi chiedevo chi fosse Maggiorotti, nel dubbio avrei portato a casa anche il manifesto di questo perfetto sconosciuto.
Nelle settimane a venire la fortuna mi bació nuovamente. Era circa l’ora di pranzo quando sentii squillare il telefono. “Buongiorno signor Carrassi, dalla raccolta ci era sfuggito un altro manifesto. Venga perché avremmo già un potenziale acquirente, tuttavia le dò priorità come promesso, si tratta del Cavalier Pinetti, aspetti che le leggo due righe… oriundo italiano professore di fisica sperimentale, membro di numerose accademie, pensionario di sua maestà Re di Prussia…”
Non vi sorprenderà sapere che ho attraversato la città come fosse una pista di formula uno. Durante quell’occasione la ragazza ebbe un comportamento più mite, tanto che cominciò a pormi qualche domanda sul mago, d’altronde non potevo più recitare la parte del curioso, era evidente che il personaggio fosse di mio interesse. Sembrava aver capito che Pinetti non rappresentasse semplicemente un fisico dei tempi, ma un escamotateur. In effetti il manifesto parlava chiaro:
AVVISO
NEL TEATRO DELL’ILLUSTRISSIMO SIGNOR MARCHESE D’ANGENNES.
Venerdí 12 corrente ottobre alle ore 7. in punto della sera.
GIo. Giuseppe Pinetti oriundo italiano Professore di Fisica Sperimentale, Membro di piú Accademie, pensionato da S.M. Re di Prussia, onorato dell’Ordine del Merito di s. Filippo, Fisico della Real Corte di Francia, stabilito in Parigi ec. avendo date prove de’ suoi talenti in tutte le corti, e Capitali dell’Europa; ora di ritorno dalla Real Corte di Napoli, dalla quale riportó a questa Reale Corte commendatizie, avrá l’onore di dare a questo rispettabile, ed illuminato Pubblico la seconda Accademia di Matematica, Fisica, e Meccanica per fare conoscere i suoi bassi talenti, il tutto di sua invenzione.
[…]
Di seguito il manifesto descrive un fitto programma di esperimenti e prestigi.
“Ora comprendo perché il sonetto su Pinetti era conservato in una collezione di manifesti teatrali”, Disse. Aveva abbandonato quel fare da maestrina, conservava piuttosto quell’aria interrogativa del primo incontro. “Signor Carrassi, ma lei di cosa si occupa”, palesò la sua curiosità. Feci sparire la sua stilografica in lapping. “Aah! Adesso è tutto chiaro! Non è solo un appassionato di magia, lei è proprio un mago!” Avrei voluto dirle che la maga era lei, bella e intelligente, adularla fino alla nausea, soprattutto dopo aver fatto apparire un autentico manifesto di Pinetti, l’avviso di uno spettacolo tenuto in Italia! Ma pensai nuovamente a pagare e fuggire.
C’è indubbiamente qualcosa di magico nelle mie ricerche su Pinetti. Negli ultimi anni ho stranamente acquisito quattro edizioni originali dei celebri Divertimenti Fisici (i rarissimi Amusements Physiques et differents experiences divertissants), un volume rilegato dei Journal de Paris con tutte le “reclam” dei suoi spettacoli nella capitale francese durante i suoi primi tentativi di ribalta nel regno, e diversi libri dell’epoca che ne citano alcune memorie.
Chiunque fosse curioso o volesse approfondire i suoi studi magici è benvenuto in studio. A presto!
Leonardo Carrassi