Avventure e miracoli di un alchimista ebreo nelle corti del Rinascimento. Abramo Colorni, il Prestigiatore di Dio.

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Autore: Leonardo Carrassi*

 

La letteratura magica ci offre ben piú di biografie didascaliche o sinossi di storia dell’illusionismo; il lettore piú attento infatti si puó imbattere perfino in romanzi storici tanto dettagliati quanto attendibili. Vorrei infatti parlarvi di un libro che tra diversi romanzi legati al mondo magico mi ha particolarmente colpito per la completezza storica con cui è stato scritto, ricco di spunti e riferimenti.
Nel 2010 esce “Il prestigiatore di Dio” di Ariel Toaff, scrittore, storico e professore di storia del medioevo e del rinascimento. Il testo parla di Abramo Colorni (1544 – 1599) prestigiatore, escapologo, alchimista, inventore, uomo di scienza e chiromante del XVI secolo. Ebreo nativo nella Mantova dei Gonzaga, muore in circostanze misteriose dopo una vita al servizio di numerose corti d’Europa, un giallo che a distanza piú di 400 anni rimane irrisolto.
Abramo Colorni desiderato e conteso dalle corti di mezza Europa si mise nei guai proprio a causa della sua mente sopraffina, un arma a doppio taglio in un periodo in cui inventori e ingegneri erano personaggi molto ambiti, custodi a volte di segreti bellici. Ma non voglio raccontarvi la vicenda, anticipando come e perchè si concluse la storia di Abramo (qualcuno preferirá godersi il libro). Il mio interesse va piuttosto al personaggio che per certi aspetti mi ricorda Giuseppe Pinetti per la destrezza con cui sapeva comportarsi davanti l’uno o l’altro signore d’Europa. Tuttavia, duecento anni prima del mago di Orbetello, Colorni pare paradossalmente piú scienziato del Pinetti figlio scaltro dell’illuminismo. Prescindendo dal dibattito sulla vera o presunta ciarlataneria, Pinetti vendeva per lo piú se stesso con egregia furbizia. Oggi infatti lo definiremmo un esperto di marketing e comunicazione, un vero e proprio intortatore. Colorni, sempre ottimo venditore ma forse un po’ meno mercenario dell’illusionista d’Orbetello, era invece un genio in molteplici discipline ed arti, tra i piú eclettici uomini di scienza dell’Europa rinascimentale. Tommaso Garzoni nella celebre “Piazza Universale delle Professioni del Mondo” lo descrive come “un vero maestro nelle arti marziali e nella costruzione di terrificanti ordigni bellici, un mostro di sagacia e ingegniositá”. Si parla infatti di lui come ingegnere, matematico, alchimista, piretecnico, inventore, costruttore di strumenti musicali che si trasformavano in armi… e poi ottimo prestigiatore e intrattenitore, nonchè meraviglioso escapologo e maestro di fughe letteralmente impossibili (quattro secoli prima di Houdini), tanto da riuscire ad evadere miracolosamente dalla progionia che più tardi portó all’epilogo della sua storia.
In un epoca in cui le condanne per stregoneria erano ancora presenti e i giochi di prestigio ancora poco ben visti, Abramo Colorni riuscí sempre a scampare da ogni accusa forte del rispetto di cui godeva e della sua importante nomea. Tutto ció nonostante fosse ebreo in un epoca in cui le comunitá ebraiche erano per lo piú confinate nei ghetti e rimbalzate tra una cittá e l’altra.
Nella quarta di copertina il libro promette di essere un romanzo, tuttavia il giallo in cui verrá coinvolto Colorni non è che l’ultima parte del libro. Il resto non puó che definirsi un saggio storico, a volte noioso e fin troppo dettagliato per il lettore a cui è stata promessa una storia di intrighi. Perfino per un addetto ai lavori a volte puó sembrare prolisso, tuttavia raccomando questa lettura tanto ai prestigiatori, quanto agli appassionati di storia.

Il Prestigiatore di Dio, Ariel Toaff
Il Prestigiatore di Dio, Ariel Toaff

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