La magia del circo e le sue origini si perdono nella notte dei tempi, dagli egizi, precursori delle arti magiche e acrobatiche, ai romani, tra bighe, acrobati e prove di forza, percorrendo il medioevo di giullari equilibristi, addomesticatori di animali e giocolieri. Lo spettacolo itinerante rinascimentale concepisce poi la fiera, che nel XVIII secolo farà nascere il circo come lo intendiamo oggi, numeri ambulanti all’interno di un tendone circolare.
Tra ‘800 e ‘900 incrociamo quindi fenomeni da baraccone, freaks, animali esotici e domatori, illusionisti, funamboli, musicisti, clown e ballerine, protagonisti tutti di un grande show, gestito da famiglie erranti e patriarcali.
Libri e film, oggi riportano alla luce un mondo affascinante, retrò e con forti caratteri identificativi, da “Il Circo” di Charlie Chaplin a “Come l’acqua per gli elefanti” tratto dal libro di Sara Gruen, passando per i romanzi moderni, tra cui “Nomadi”, “Notti al Circo”, o “Il circo del diavolo”.
Le storie parlano di un amore incondizionato per lo spettacolo, di artisti nati e cresciuti sotto un tendone, personaggi senza famiglia adottati da famiglie circensi, di vagoni e carovane che ospitano artisti, animali e garzoni, di amore e violenza consumati nelle roulotte, del cerone dei clown mai abbastanza spesso per nascondere la sofferenza e della severità del padre padrone della pista.
Il menu di Yuri e Irene
Disegni di Bianca Maria Fiorentino
Il circo porta novità e promette l’impossibile. Manifesti parlano di uomini speciali venuti dai luoghi più sperduti della terra e più la bugia è palese, più il pubblico vorrà credervi. In fondo il circo è questo, novanta minuti di illusioni pagate più o meno care, consumate tra odore di fieno e zucchero caramellato dei venditori di leccornie. Ed ecco che il Surfer’s Den quest’anno ospita il circo di Calicanto, il fil rouge tra cocktail e intrattenimento, una drink list in cui il circo e le piante rappresentano il filo conduttore che mette insieme sapori e personaggi, segreti ed aneddoti di un tempo.
Undici piante si fanno protagoniste di questo tendone, un luogo retrò e fantastico nel quale prendono vita un trapezista, un funambolo, un illusionista, un mimo ed altri personaggi del circo, ognuno dei quali rappresenta un drink, per un totale di dodici cocktail.
A presentare lo spettacolo ci penserà l’Ape Vigorosa, la presentatrice del circo, il capocomico, “LA PADRONA DI CASA”. Lo show comincia a suon di musica con banda e il primo cocktail “Perché tarda la luna?“, è un daiquiri con rhum blanc agricole a cui si aggiunge latte di mandorla che rende il tutto più corposo e denso, addolcendo le note più aspre del succo di arancia e lime.
Il “VENDITORE DI LECCORNIE” ci propone “Ginevrine“, che omaggia i famosi zuccherini con cui viene servito il drink. I profumi sono quelli di un muffin alla banana, il drink è denso e pastoso anche per la presenza degli Speculoos – biscotti alla cannella tipici del Belgio e dei Paesi Bassi. Il mezcal e la cachaça fanno da spalla alcolica a un cocktail masticabile con polpa di pera e banana e bitter alla vaniglia.
“L’UOMO FORZUTO” è rappresentato dall’edera, una pianta che sopporta un peso 2000 volte superiore al proprio. Il cocktail ricorda i tortelli mantovani di zucca: cognac, sloe gin (con sentori di prugna), purea di zucca, succo di mela, amaretti (per la parte crunchy) e parmigiano. Ottima forza alcolica con i suoi 17 gradi, mascherati dalla dolcezza dell’amaretto e della zucca.
“L’ILLUSIONISTA”, nel numero “Fuga dall’ombra”, ci regala un cocktail creato con rabarbaro, mezcal, spremuta d’arancia, zucchero muscovado e fava tonka. Il retrogusto amaro del rabarbaro si mitiga con la dolcezza dei frutti rossi e la nota di liquirizia dello zucchero.
“IL MIMO” in “Svanir le voci”, ci fa assaporare un Martini Cocktail da favola, così come il clown, la contorsionista, il funambolo e gli altri artisti portano in scena il meglio delle performance di Yuri e Irene, i registi del piccolo circo di Calicanto.
Il Surfer’s Den si trova in piazza caduti del Lavoro, 5 a Milano.