Autore: Leonardo Carrassi*
“Penso che mai nella storia un illusionista o uno scettico abbiano avuto la possibilità di vedere ció a cui io ho potuto assistere. Vidi Eusapia mettere le mani su quel tavolo che io avevo controllato con estrema attenzione. Lo vidi innalzarsi e fluttuare in aria senza alcun supporto. Mentre era sospeso mi inginocchiai girando intorno al tavolo in cerca di una spiegazione. Niente. Nessun cavo, nessun supporto, nulla. Tranne qualche forza occulta che non potevo comprendere. Chiesi altre dimostrazioni e con incredibile disponibilità l’anziana signora accettó. Mrs. Thurston assicurava i suoi piedi, io le sue braccia, e anche con tali costrizioni, controllata e bloccata, il tavolo si alzó nuovamente!
Quando poi si riposó sul suolo, davanti ai miei occhi, fui uno scettico battuto. La Palladino mi convinse! Non c’era trucco in ció mi aveva dimostrato […] Ho dedicato la carriera alla magia e all’illusionismo. Conosco i principi di ogni trucco conosciuto, in tutte le mie ricerche sulle sedute spiritiche utilizzo le mie conoscenze verso i trucchi dei medium, e con molta attenzione. Sono pronto a giocarmi la reputazione di illusionista affermando che ció che questa medium mi ha mostrato fosse reale. Insisto che questa donna mi mostrò una vera levitazione, prodotta non grazie ad un trucco ma attraverso una forza incredibile, incomprensibile, invisibile, che usciva dal suo corpo e su cui lei esercitava un controllo assoluto”.
Howard Thurston
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Eusapia Maria Palladino, nacque a Minervino Murge, in provincia di Bari, il 20 gennaio 1854, da una modesta famiglia contadina. Dai suoi racconti la madre morí nel darla alla luce e il padre fu ucciso da alcuni briganti sotto i suoi occhi. Rimanendo presto orfana si arrangió quindi con piccoli lavoretti da massaia e bambinaia in alcune abitazioni del paese, fin quando si trasferí a Napoli dove cambió diverse case fino a quando capitó dai Migaldi, famiglia dedita allo spiritismo. Fu allora che Eusapia espresse le sue doti medianiche prima d’ora sconosciute, conoscendo in seguito uno dei primi spiritisti italiani, il signor Giovanni Damiani, tornato dal Regno Unito e fresco di significative esperienze medianiche nei circoli inglesi. Damiani prese a cuore la piccola segnalando il suo talento nell’ambiente spiritistico dell’epoca, e facendo notare come in presenza della fanciulla si manifestassero fenomeni medianici tra cui scie luminose e insoliti boati simili a colpi d’arma da fuoco.
A diciotto anni, sotto la tutela di Damiani, si trasferí nella capitale dove per otto mesi prese parte ad un impegnativo programma di “sedute sperimentali” nelle quali la ragazza manifestó capacità ancora piú impressionanti. Tra i molti fenomeni riscontrati, si dice che riuscisse a levitare, e che in sua presenza si spostassero oggetti e si udisse il suono di strumenti musicali.
Stanca della pressione dei media Eusapia decise di tornare a Napoli e dedicarsi ad un lavoro comune. Divenne cucitrice, e nel 1885, sposò Raffaele Del Gaiso, personaggio non propriamente favorevole alle attività spiritiche. Quando Damiani morí Eusapia lasció quasi del tutto lo spiritismo, partecipando sporadicamente solo a qualche attività dei circoli partenopei, finchè un incontro col medico campano Ercole Chiaia, avvenuto nel 1886, cambió la sua vita. Il medico, studioso di spiritismo, vide nella donna un potere medianico particolarmente spiccato, facendosi spesso portavoce della sua dote. In primo luogo scrisse a Cesare Lombroso tramite un settimanale molto diffuso, il 19 agosto 1888, proponendogli di assistere al caso della signora Palladino, che legata ad un sedia aveva la facoltà di «far sollevare mobili, far udire rumori di martello sui muri, sollevarsi in aria, emanare dal corpo fiammelle di luce, scrivere parole solo col protendere le mani verso un luogo dove poi si riscontrano disegni e scritture, plasmare forme di argilla senza toccarla».
Lombroso accettó di partecipare ad una seduta portando con sè i colleghi Augusto Tamburini, Leonardo Bianchi e Gaspare Virgilio. La medium fu spogliata, controllata e rivestita con abiti diversi, e furono prese tutte le precauzioni possibili per scongiurare che Eusapia avesse potuto far uso di trucchi ed espedienti illusionistici. Nonostante ció si verificarono la maggior parte dei fenomeni anticipati.
È inutile dire che Lombroso ne rimase completamente sconvolto, tuttavia non accolse l’interpretazione spiritica e preferí avanzare ipotesi sulle facoltá “neuropsicopatiche” della signora Eusapia. Dopo quel primo incontro le sedute sulla Palladino continuarono, e Lombroso divenne un suo grande sostenitore accrescendo indirettamente la sua fama in Italia, tanto che nel 1909 pubblicó “Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici” nel quale scrisse le esperienze a fianco di Eusapia. Una simile interpretazione che escludeva le teorie spiritistiche fu ipotizzata, durante un incontro in Polonia nel 1894 con Julian Ochorowicz, che parló di “azione dei fluidi”, fenomeni che si manifestavano nutrendosi dell’energia della Palladino e dei membri partecipanti alle dimostrazioni.
La svolta che portó la celebritá della Palladino fuori dalla penisola fu l’incontro a Milano nel 1892, con una commissione di studio sui medium a casa dello scienziato Giorgio Finzi. In quell’occasione Eusapia divise l’opinione pubblica tra scienziati del calibro di Charles Richet, direttore della “Revue Scientifique”, Alexander Aksakof, responsabile del “Psychische Studien”, Karl Du Prel, professore di filosofia dell’Università di Monaco ed Eugenio Torelli, direttore del Corriere della Sera, il quale al contrario di molti fu scettico e accusatorio nei confronti della medium. Negli anni a venire la Palladino viaggió per l’Europa e la Russia, e i fenomeni vennero studiati da personaggi di spicco della scienza internazionale, senza che nessuno riuscí a provare alcuna tecnica fraudolenta, nonostante lo scetticismo e i dubbi che girarono intorno ai fenomeni della medium.
Durante i primi del ‘900 Eusapia diede altre dimostrazioni a Parigi, Milano, Napoli e Palermo, esaminata in decine di sedute nelle quali presenziarono perfino il premio Nobel Marie Curie, il filosofo Henri Bergson, il quale utilizzó anche una macchina fotografica ed altri apparati per rilevare l’autenticitá delle manifestazioni e Charles Richet che avrebbe ottenuto il premio nobel nel 1913. Quest’ultimo riportó:
“La seduta fu orgazizzata all’Institut de Psychologie di Parigi. Presenziavano solo Madame Curie, Madame X, una sua amica polacca, e P.Courtier, il segretario dell’Istituto. Mme. Curie sedeva a sinistra di Eusapia, io alla destra, Madame X un po’ più distante, per prendere appunti, e M.Courtier all’estremità piú lontana del tavolo. Courtier aveva montato una doppia tenda dietro Eusapia; la luce era bassa ma sufficiente. La mano di Madame Curie, teneva quella di Eusapia visibile sul tavolo, e la mia stringeva l’altra. Notammo la tenda muoversi come spinta da un oggetto molto grabde. Chiesi se avessi potuto toccare, sentii una resistenza e presi una mano che strinsi nella mia. Attraverso la tenda sentivo le dita, la tenni molto forte e contai ventinove secondi, durante i quali controllai che le mani di Eusapia fossero sul tavolo e chiesi a Madame Curie se fosse sicura del controllo sulle mano della medium. Dopo quei secondi dissi “Voglio vedere di più, voglio uno anello”. Velocemente la mano mi fece sentire un anello. Pare difficile immaginare un esperimento più convincente e in questo caso vi fu la materializzazione non solo della mano, ma anche di un anello.”
Nel 1907 Filippo Bottazzi prese parte ai fenomeni della Medium, pubblicando successivamente il libro “Fenomeni medianici” (Perrella Editore, Napoli, 1909), in cui riporta tali esperimenti. Nel 1908 le sedute della Palladino furono studiate dalla Society for Psychical Research nella cittá di Napoli, in collaborazione col prestigiatore non professionista Mr. W.W. Baggally. Inizialmente dovettero ammettere che la medium possedesse poteri insoliti, tuttavia nel 1910, ripetendo gli stessi esperimenti, Everard Fielding giá presente due anni prima, tornó col prestigiatore Wiliam S. Marriott, illusionista particolarmente interessato alle frodi dei medium. In tal caso Eusapia fu scoperta utilizzare dei trucchi in modo inequivocabile, espedienti che tuttavia erano giá stati segnalati negli Stati Uniti durante la sua permanenza americana a cavallo tra il 1909 e il 1910, trucchi che comunque non spiegavano molti fenomeni incomprensibili e scioccanti. Divenne palese che la Palladino disponesse di doti medianiche particolari, ma che avesse la tendenza ad ingrandire i fenomeni anche tramite mezzi fraudolenti. Inoltre quando i suoi poteri non riuscivano a produrre alcun fenomeno ricorreva sovente ad imbrogli, pur di dimostrare le sue facoltá.
In ogni caso tali scelte le costarono la sfiducia di parte della comunitá scientifica internazionale che non volle piú guardare oltre, e che consideró il caso come chiuso.
Col passare degli anni le sue dimostrazioni si fecero sempre piú rare fino a quando decise di chiudere coi media, e in seguito di abbandonare anche le sedute spiritiche. Eusapia Palladino dedicó gli ultimi anni ad un piccolo negozio, e morì nella cittá di Napoli il 16 maggio del 1918. Nel 1926 il celebre scrittore Arthur Conan Doyle, fedele spiritualista e amico di Houdini, elogió la medium nel suo libro “History of Spiritualism”.
SFOGLIA il libro di Cesare Lombroso, “Ricerca sui fenomeni inotici e spiritici
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