Henry “Box” Brown, l’uomo che si “spedí” lontano dalla schiavitù

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Autore:Leonardo Carrassi*

Henry Brown, cantante, attore,  prestigiatore, ipnotista, docente e attivista contro la schiavitú dei neri americani, nacque a Louisa County, Virginia nel 1815.
Fu un uomo affascinante di cui oggi ancora non si conoscono con certezza molti passaggi della sua esistenza. Recenti ricerche hanno colmato alcuni dubbi nella ricostruzione della sua vita. Oggi si sa che non era analfabeta, che probabilmente imparó la magia fin da quando era schiavo, si conoscono data e luogo di morte, dubbi insomma che solo recentemente hanno trovato risposte attendibili.

Fu schiavo a Richmond in una fabbrica di tabacco,condizione che gli impedí di vivere con la moglie Nancy, schiava in una piantagione adiacente e incinta del loro quarto figlio. Purtroppo nel 1848 Nancy e i suoi figli furono trasferiti in North Carolina, e preso da enorme sconforto, dopo qualche mese Henry decise di fuggire dalla schiavitù con un piano roccambolesco che rimase impresso nella storia.

Con l’aiuto di tale Samuel Alexander Smith, Henry Brown fu spedito a Philadelphia, cittá in cui la schiavitù era stata abolita, in una scatola inchiodata e legata con delle cinghie, etichettata “prodotti secchi”, della Adams Express Company, il 23 marzo 1849. 27 ore più tardi, dopo un viaggio tra carri, ferrovie, e imbarcazioni, arrivó presso la sede del Philadelphia Anti-Slavery Society, coperta da un panno di lana e con solo tre fori per l’aria.
Lo schiavo arrivó prima dell’alba, dopo un viaggio stremante in cui la scatola fu capovolta nonstante vi fosse scritto in cima la posizione di trasporto, e dopo aver pensato di non riuscire a sopravvivere, fu liberato dall’involucro da tale McKim e un gruppo di amici abolizionisti, in attesa di una consegna speciale. Aprirono la scatola e l’uomo cercó di mettersi in piedi ma svenne. Soprannominato Henry “Box” Brown da quel momento fu un uomo libero.

La sua libertà divenne un simbolo per gli abolizionisti, ma i sudisti presero tale fuga come un affronto, calcando la mano sulla legge federale che avrebbe dovuto riportare ai proprietari gli schiavi fuggitivi. Nel frattempo Brown diventó rapidamente un famoso oratore antischiavista tra Stati Uniti e Inghilterra.

Quell’anno Henry raccolse diversi artisti per mettere in scena uno spettacolo sulla schiavitú. Nell’aprile del 1850 debuttó a Boston con “Mirror of Slavery” in cartellone per tutta l’estate.
Ormai attivista per i diritti civili, ma non ancora completamente al sicuro a causa della legge sui fuggitivi, Henry partí per l’inghilterra nel mese di ottobre 1850. Al sicuro dall’ombra della schiavitù cominció ad esibirsi come mesmerista, intrattenendo il pubblico sotto la sua influenza ipnotica, e rimise in scena l’uscita dalla scatola che lo portó alla libertà (utilizzando la cassa originale). Scrisse la sua autobiografia, si sposó, ebbe due figli e per quasi 40 anni si dedicó allo spettacolo definendosi piú tardi in Galles “King of all the Mesmerisers“, non dimenticando occasionalmente di portare in scena il suo “Mirror of Slavery”.

Alcuni documenti riportano che Brown ottenne grande successo in Inghilterra grazie alle conferenze sui temi cosí definiti “Mesmerism and Electro Biology” e che lavoró col mesmerista Chadwick, un personaggio dal grande carisma e dalle grandi attitudini ipnotiche. Qualcuno afferma che Brown amasse particolarmente la magia e il mesmerismo per il controllo mentale che esercitava sui bianchi, trasformando il pubblico stesso nello spettacolo a cui lo stesso pubblico assisteva. Un parallelismo, diciamo, che ricorda gli anni di schiavitú e sottomissione che fu costretto a vivere in Virginia. Come il mesmerismo anche i numeri di evasione simboleggiavano chiaramente la condizione dalla quale con orgoglio si era liberato, “trasformandosi” alla fine delle sue rappresentazioni, in un uomo libero. Negli atti che costituivano i suoi spettacoli Brown riuscí a fondere musica, narrazione, pittura, performance di strada e magia, costituendo inoltre ambientazioni scenografiche di tutto rispetto.

Nel 1875, tornó negli Stati Uniti con la famiglia. Continuó ad esibirsi per diversi anni col nome di “Prof. Henry Box Brown“, viaggiando per tutta la costa orientale, e attraversando piú volte la frontiera col Canada, inscenando anche l’uscita dalla sua scatola, nel ricordo della lotta per i diritti umani.

Come riferiscono alcuni quotidiani diede conferenze di magnetismo animale, biologia, sociologia, tricologia, e micologia, avvicinandosi quindi alla figura del guaritore, ma le nozioni a riguardo non sono purtroppo sufficienti. Molto infatti resta ancora da scoprire, soprattutto degli ultimi dieci anni della sua vita.

L’ultima performance di Brown sembra essere avvenuta in Canada, a Brantford, Ontario, come affermato su un giornale cittadino il 26 febbraio 1889. In quel periodo Henry viveva a Toronto, luogo dove morì il 15 giugno 1897. Henry “box” Brown, personaggio simbolo dell’emancipazione dalla schiavitù, fu seppellito nel Necropolis Cemetery.

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