Antonio Blitz, un Patch Adams del XIX secolo

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Autore: Leonardo Carrassi*

Oggi sono molti i prestigiatori e i clown che entrano negli ospedali, che viaggiano nelle zone di guerra o nei paesi in via di sviluppo per strappare un sorriso a bambini e feriti. Molti sono rappresentati da vere e proprie associazioni, altri si muovono da soli offrendo quel che possono, trovando giovamento per sè stessi e per gli altri, attraverso un persorso che arricchisce tanto il pubblico improvvisato nelle strade e nelle cliniche, quanto l’artista che da un senso piú umano alle proprie attitudini.

Non ho intrapreso sufficienti ricerche per dire che Antonio Blitz fu il primo prestigiatore con una certa fama a portare la magia negli ospedali, tuttavia non lo escludo. Attendo quindi che qualcuno, tramite le proprie ricerche, possa confermare quanto ipotizzo o indichi chi altri porti via il primato al protagonista di questo articolo.

Antonio Blitz (Antonio Van Zandt) nacque a Deal, Kent, Inghilterra, il 21 giugno 1810. Attorno al 1823, a soli 13 anni, inizió la sua carriera in Germania nella cittá di Amburgo. Fu un performer eclettico, abile prestigiatore, negromante, giocoliere, ventriloquo e addestratore di uccelli, che giró l’Europa, gli Stati Uniti e l’Asia. Fu conosciuto anche con lo pseudonimo Moravian, nome straniero con cui si presentó al suo ritorno in Inghilterra per darsi un tono esotico e trovare più ingaggi.

Fu un grande uomo di spettacolo dotato di grande umorismo e capace di intrattenere il pubblico con una spiccata comicità. I suoi manifesti lo ritraevano spesso con un sorriso sornione, non comune per i prestigiatori dell’epoca, intenti il piú delle volte a dare un’immagine di sè stessi severa e misteriosa. I messaggi pubblicitari di Blitz annunciavano l’intenzione di essere percepito come una persona allegra e invitavano il pubblico ad assistere ad uno spettacolo divertente, spassoso, che li avrebbe letteralmente resi felici: “The amusing Blitz”, “Blitz who Makes All Happy”.

Celebri furono le esibizioni coi suoi canarini, il pericoloso numero della pallottola, il suo automa trombettista, l’uovo nel sacchetto, e memorabile il giorno in cui di sorpresa produsse un uovo dalla bocca di Ted Lincoln, il figlio del presidente. Fu un vero fenomeno dell’epoca tanto che nel culmine della sua carriera una dozzina di altri maghi si esibirono col suo nome approfittando della sua popolarità.

Dopo aver girato il nord Europa fino al 1825 tornó in Inghilterra e proseguí in seguito verso Irlanda e Scozia. Nel 1834, si recò negli Stati Uniti, e dopo essersi esibito a New York City viaggió in tutto il paese. Visitó inoltre il Canada e le Indie occidentali per tornare negli Usa a Philadelphia dove si stabilì fino alla morte.

Fu un filantropo, un artista generoso e saggio. Durante la guerra civile si esibí per raccogliere fondi destinati agli ospedali. Nella sua biografia descrive Philadelphia come destinazione principale di malati e feriti di guerra e come stimó egli stesso, fece 132 esibizioni coinvolgendo decine di migliaia di soldati gravemente feriti e mutilati in diversi ospedali, convinto che una risata aiutasse molto piú dell’assistenza medica.

Nel 1871 pubblicó la sua autobiogfia “Fifty Years in the Magic Circle”.

Antonio Blitz morí a Philadelphia il 28 gennaio 1877 ed è sepolto nello stesso cimitero di Harry Houdini, a New York.

Per saperne di piú
– Antonio Blitz, Fifty Years in the Magic Circle. Hartford. 1871.

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