I MACABRI ESPERIMENTI DI GIOVANNI ALDINI

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La scienza ha spesso influenzato l’arte, l’innovazione è stata sovente fonte di ispirazione, talvolta motivo di raggiro o mezzo per rendere spettacolare la vita. Giovanni Aldini fu uno scienziato molto particolare che seguì un sogno, costruendo attorno a sé e ai suoi esperimenti, un macabro teatro.
Aldini, scienziato vissuto a cavallo tra il 700 e l’800, divenne celebre per una pratica conosciuta col nome galvanismo, fu uno studioso e un artista, nipote di Luigi Galvani, il primo uomo che pensò alla possibilità di riportare in vita un cadavere tramite stimoli elettrici. Giovanni Aldini terminò il lavoro dello zio e i suoi morti viventi divennero subito spettacolo, uno show morboso con un autentico pubblico, durante il quale reali cadaveri furono attori di una macabra messa in scena senza precedenti.
Con tutta probabilità il romanzo di Mary Shelley, Frankenstein, (ovvero il moderno Prometeo) scritto nel 1818, prese ispirazione dagli esperimenti bizzarri di Aldini, il piú macabro incantafolle della storia.

1920px-a_galvanised_corpseGiovanni Aldini nacque a Bologna il 10 aprile 1792 e fu professore di fisica e ricercatore presso l’università di Bologna. Probabilmente Giovanni reputò poco lungimirante il lavoro di ricerca iniziato con le rane, e convinto fosse realmente possibile ripristinare le funzioni vitali di un cadavere, cominciò ad eseguire tali esperimenti sulle persone. In effetti i corpi sembravano riprendere vita, i movimenti coordinati e le espressioni facciali dei cadaveri facevano pensare davvero ad un miracolo. I polmoni cominciavano a lavorare, gli occhi si aprivano e gli arti si muovevano, mentre sul viso erano visibili autentiche smorfie di dolore.

Nel 1803 pubblicò in Inghilterra An account of the late improvements in Galvanism, nel quale affermò che in particolari condizioni sarebbe stato possibile ridar vita un uomo tramite stimoli elettrici. Cominciando da esperimenti sulle rane, fece quindi tentativi anche su bovini, pecore e suini, verificando movimenti spasmodici di testa, occhi e lingua

Inizialmente eseguiva i suoi esperimenti su soggetti privi di testa, poiché in quasi tutta Europa le esecuzioni avvenivano per decapitazione; per tanto cominciò a viaggiare in Inghilterra dove i condannati a morte venivano giustiziati per impiccagione. Celebre fu lo spettacolo di Londra del 17 gennaio 1803. In quell’occasione la marionetta fu George Forrest, un giovane sospettato di omicidio. Scelse quindi la sua cavia nel carcere di Londra, e per essere certo di lavorare sul giovane prescelto, riuscì a comprare i giudici ed ottenere il corpo per la sua esibizione. Il ragazzo da poco giustiziato fu subito portato al Royal College of Surgeons, teatro della morbosa rappresentazione, e fu subito stimolato da impulsi elettrici da 120 volt davanti ad un pubblico attonito. L’esperimento fu tanto scioccante che l’assistente di Giuseppe, si dice, morì di infarto poco dopo. Per pochi minuti il cadavere del ragazzo cominciò a respirare e il cuore a battere, tuttavia la morte celebrale non poteva riportarlo in vita e alla fine della dimostrazione i cavi furono levati dal corpo.
Se all’inizio desiderava solo divulgare le sue scoperte, gli spettacoli gli portarono tanta notorietà e denaro che probabilmente perse di vista l’obiettivo. Ad ogni modo, alla sua morte avvenuta a Milano il 17 gennaio 1834, devolse tutta la sua ricchezza alla fondazione della Scuola di Scienze Naturali a Bologna, nella speranza che un giovane scienziato riprendesse in mano le sue ricerche per riuscire un giorno a resuscitare i morti.
A Giovanni Aldini si devono applicazioni dell’elettricità in campo medico, e costruzioni di fari e impianti antincendio. Diverse fonti parlano di Aldini come di un uomo generoso e di un filantropo dedito alla ricerca, altri quello di uno scienziato con pochi scrupoli, alla continua ricerca di cadaveri e spesso a qualsiasi costo.

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Giovanni Aldini, Bologna, 10 aprile 1762 – Milano, 17 gennaio 1834

 

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