Fatima Miris, la grande trasformista

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I miei collaboratori, dietro le scene, più mia sorella Emilia, che, a capo di tutti, valeva per quattro, giungendo dove gli altri non arrivavano con la sua intelligenza e la sua prontezza di spirito. Mentre correvo essa mi sfilava i pantaloni con l’aiuto di un uomo, al collo del quale mi appendevo, spiccando un salto, mentre gli altri aiutanti stavano appostati nei punti strategici delle entrate e delle uscite. Giunta fra le quinte, mi liberavo degli oggetti che avevo in mano, buttandoli in apposite coperte, stese a terra, e mi precipitavo incontro al primo gruppo dei miei aiutanti, che sollecitamente mi toglieva parrucca e vestito. Le parrucche, fabbricate appositamente, recavano attaccato nasi e baffi e, occorrendo, barba ed occhiali, cappello e acconciatura, a seconda del vestito indossato dal personaggio. Liberata da tali indumenti, mi affrettavo verso il secondo gruppo di aiutanti, che mi attendeva con i nuovi vestiti da indossare.

                                 Fatima Miris

La Fregoli in gonnella

Fatima MirisA cavallo tra i secoli d’oro della magia, in Italia spiccava un nome su tanti, quello del grande attore trasformista Leopoldo Fregoli, uno dei performer più celebri e pagati di ogni tempo. Imitare Fregoli non era certo facile, le attitudini attoriali e canore, la tecnica trasformistica, l’infinita ricchezza di costumi, personaggi e repertorio, lo rendevano praticamente unico al mondo.

Tra coloro che rimasero impressionati dal grande artista italiano, innamorandosi a tal punto di Fregoli, da voler apprendere l’arte e farla propria, la storia ci parla di un’artista piemontese, Maria Frassinesi. 

Maria nacque a Chiusa di Pesio, località in provincia di Cuneo, il 27 ottobre 1882. Figlia di un importante ufficiale e di una contessa, Maria scelse il teatro nonostante completò studi di carattere pedagogico. La ragazza cominciò esibendosi nel proprio nucleo familiare, utilizzando i vestiti degli armadi di casa, creando e recitando i ruoli di diversi personaggi. Fin da fanciulla dimostrò un talento fuori dal comune, cantando meravigliosamente con diversi timbri di voce e suonando il violino.

Trasformista Nonostante la scelta artistica di Maria suscitò un po’ di scandalo, fu proprio il padre che cominciò a scriverle testi e adattamenti, accompagnandola in giro per il mondo con la sorella Emilia, violinista.

Maria debuttò a Bologna nel settembre del 1903 al Brunetti, struttura che oggi ha preso il nome di Teatro Duse, tuttavia alcune fonti affermano che cominciò a Modena nell’ottobre dello stesso anno, al teatro Storchi. Il successo non si fece attendere, tanto che i giornali cominciarono a paragonarla al maestro Fregoli. Fatima Miris, il mondo la conobbe così, fu destinata ad una carriera stellare, capace di cambiare abito, accessori, tono di voce e personaggio in pochi secondi, creando l’impressione che in scena recitassero singolarmente numerosi attori, durante spettacoli d’operetta in cui interpretava ogni ruolo magistralmente, maschili e femminili.

Conoscitrice di molte lingue, la sua carriera la portò a viaggiare nelle Americhe, in Egitto, in Italia, in Nuova Zelanda e Australia, meritandosi l’appellativo della “Fregoli in gonnella“, all’epoca in concorrenza con la trasformista Tina Parri, chiamata Fregolina. Celebre fu la traversata del Rio delle Amazzoni con 63 cassoni di costumi, scenografie e parrucche.

Trasformista Fatima MirisFatima Miris si specializzò in quattro spettacoli d’operetta, La Geisha, La Vedova allegra, Il nuovo Figaro e la Duchessa del Bal Tabarin. Ma ciò che le diede più soddisfazione fu una commedia esilarante scritta da lei stessa in ventiquattro ore, La Marchesa Divina, uno spettacolo ricco di equivoci e comicità, durante cui inscenava marito, moglie, suocera, amante della moglie, cameriera, cuoco e cocchiere. Lo spettacolo terminava con la fuga di tutti i personaggi, inseguiti da un carabiniere, ucciso infine da un colpo di rivoltella, tutto così travolgente e burrascoso da portare il pubblico in delirio.

Nel 1921, sposò il conte Luigi d’Arco con cui ebbe una figlia, Giovanna. Girò la sua ultima tournée in Sud America nel 1932. Maria Morì di tumore il 3 novembre 1954 a Bologna.

Fonti e approfondimenti:

– Livio Marazzi, Fatima Miris. Vent’anni di trasformismo per le vie del mondo, Al Barnardon 2017

– Giancarlo Petrini, Il palcoscenico incantato, Trapezio Libri, 2002

– Monica Spelta, Fatti e figure della Mirandola, edizioni Al Barnardon

– https://www.storiaememoriadibologna.it/frassinesi-maria-515258-persona

– https://www.albarnardon.it/unartista-mirandolesefatima-miris/

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