Wolf Messing, il grande telepata amico di Stalin

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Mentalista o paragnosta? Wolf Messing, il telepata di Stalin

Verrà un tempo in cui l’uomo comprenderà tutti questi fenomeni. Non c’è nulla di sconosciuto in essi, ma solamente cose non ancora nel bagaglio delle conoscenze comuni”.
La mia capacità di leggere nel futuro potrebbe parere in disaccordo con la visione materialistica del mondo, ma non vi è niente di occulto o innaturale nella precognizione. Non bisogna considerare solo la logica e la scienza per ottenere conoscenza, vi è anche la conoscenza diretta, la precognizione. Oggi pare non spiegabile, ma questo solo per via delle idee confuse sul significato del tempo in relazione con lo spazio, e sui concetti di passato, presente e futuro”. La precognizione, che per molti è la prova dell’ esistenza del destino di tutti, è sempre stata la paura di chi teorizza l’idea comunista, di chi si batte per sottrarre le masse contadine alla superstizione e al fatalismo. […] Il futuro si plasma sul passato e sul presente e tra questi due esistono degli schemi di comunicazione regolari. Il “meccanismo” di questi collegamenti è ancora molto lontano dalla nostra comprensione, ma io so benissimo che esiste”.
                                                        Wolf Messing
Wolf Messing
Davanti ad un migliaio di spettatori seduti in una platea di un teatro di Varsavia, un uomo vicino alla quarantina, volle condividere col pubblico la sua personalissima profezia: “Hitler morirà se si rivolge verso l’Oriente”.
Timorato da tutto ciò che avesse a che fare con il misticismo, l’esoterico e il paranormale, Hitler non rimase certo indifferente a tali parole e non appena venne a conoscenza della previsione di tale sconosciuto, promise duecentomila marchi a chiunque l’avesse catturato. Non passò molto tempo che durante l’invasione della Polonia da parte dei Nazisti, Messing fu riconosciuto da un ufficiale grazie ad una foto. Dopo gravi percosse che gli costarono alcuni denti, l’uomo venne portato alla stazione di polizia in attesa di un processo sommario. Quell’uomo si chiamava Wolf Messing, ed era destinato a passare alla storia come il più grande telepate di ogni tempo.
Quella notte, racconta, fece uso di ogni suo potere mentale, per costringere ogni guardia a radunarsi in un ufficio ed approfittare di tale situazione per evadere. La stessa notte attraversò il confine russo in un vagone di paglia, lasciando in Polonia tutta la sua famiglia, che purtroppo fu trucidata nel ghetto di Varsavia.
La sua nuova vita cominciò con diverse negazioni da parte di una Russia poco incline a ciò che più comunemente si definiva magia, tanto che al ministero del lavoro, dove provò a chiedere una occupazione, gli risposero che i chiromanti non erano ben accetti in Russia. Non gli restò quindi che dimostrare al funzionario le sue attitudini mentali, e in poco tempo ebbe il suo primo spettacolo in Bielorussia. Tutto ebbe inizio proprio da qui.
Fu a Gomel nel 1940, che davanti ad una platea gremita di gente, due uomini sovietici in divisa salirono sul palco. Le guardie annunciarono la fine della rappresentazione e il telepate venne caricato su un mezzo militare davanti agli occhi di tutti.
“Fui portato in una stanza, pareva una camera d’hotel. Poi fui accompagnato in un’altra camera. Arrivò un signore coi baffi”. Si trattava Iosif Vissarionovič Džugašvili, piú conosciuto come Stalin

predskazaniya-volfa-messinga-na-2018-god-2Quel signore voleva venire a conoscenza di informazioni confidenziali su alcuni amici polacchi di Messing. Apparentemente, quel mago, passò da un problema all’altro, tuttavia le cose erano destinate a prendere una piega totalmente inaspettata.
Wolf Grigoryevich Messing nacque il 10 settembre 1899 a Gora Kalwaria, cittadina polacca a pochi chilometri da Varsavia.
Definire Wolf Messing un telepata, non sarebbe corretto, lui stesso diceva di non leggere la mente, ma solo gli impulsi muscolari che questa generava. Abituato a frequentare l’alta società e personaggi illustri del governo polacco, i suoi “poteri” passarono al vaglio di personaggi del calibro di Freud e Einstein.
L’incontro con Stalin fu per Messing provvidenziale. Ciò che il dittatore sovietico venne a sapere sul telepata lo incuriosí parecchio, tanto che volle verificare le sue presunte capacità di controllare la mente della gente e di proiettare con la telepatia il suo pensiero. La prima prova a cui Stalin lo sottopose fu quella di cimentarsi in una rapina psichica e rubare centomila rubli alla Moskow Gosbank. Stando a ciò che si racconta, Messing arrivò davanti al cassiere e gli consegnò un pezzo di carta bianca. Prese in seguito una valigetta e la mise sul banco e ordinò mentalmente all’uomo di consegnargli i centomila. Il cassiere guardò il foglio, aprì la cassaforte e prese i soldi, che Messing ordinò nella valigetta. Raggiunse quindi i due testimoni di Stalin, perché verificassero quanto successo, dopodiché Messing ritornò in cassa per riconsegnare i soldi. Messing racconta che il cassiere, dopo essersi reso conto di quanto accaduto, si sentí male.
La seconda prova fu altrettanto ardua, e forse ancor piú complicata, poiché Messing avrebbe dovuto evadere da un ufficio del Cremlino, dopo che a tre differenti squadre di guardie fu dato l’ordine di non lasciarlo uscire.
“Portai a termine il mio dovere senza molte difficoltà”, riporta Messing, “ma quando fui in strada non resistetti e mi girai, salutando l’alto funzionario del governo che mi osservava proprio dalla stanza da cui ero appena uscito”.
Questa testimonianza incredibile fu pubblicata dagli stessi Russi su un celebre quotidiano, “Scienza e Religione”. In effetti si può pensare di tutto, che tutto questo fu una invenzione o l’esasperazione di un fatto di minor portata, ma “il solo fatto che il racconto abbia passato sia la censura politica sia la tendenza atea della rivista”, dice Messing, “è già una prova della sua veridicità”.  Qualcuno in effetti osservò che, in quel clima sovietico, ciò che veniva scritto e dichiarato da un personaggio sopra le righe, doveva passare critiche e censure per evitare frodi e divulgazione di contenuti bizzarri, e che non sarebbe quindi stato possibile per Messing sopravvivere in un ambiente del genere se non fosse stato sincero.
Ma la prova piú complicata fu quella di sfidare tutte le guardie della dacia di Stalin a Kuntsevo, armate fino ai denti in un’area circondata da vegetazione. Questa era la volontà del dittatore, che quasi certamente, sin dal principio, non credette fosse possibile. Messing avrebbe dovuto solo scegliere una qualsiasi data per procedere, e cosí fu: qualche giorno dopo Stalin alzò gli occhi e se lo trovò alla porta della stanza in cui era affaccendato nella routine lavorativa. Messing si presentò accompagnato dai domestici, con le ultime guardie che si scansavano rispettosamente al suo passaggio. Stalin rimase esterrefatto e il telepata gli confidò che si era fatto passare per Beria, il capo della polizia segreta, e questo nonostante non vi somigliasse neanche da lontano.
Nonostante la telepatia fosse giudicata dal governo un concetto fantasioso e vista come argomento tabu, Messing ottenne il permesso di esibirsi in tutto il territorio sovietico, in un momento in cui chi studiava temi di questo genere non era mai considerato seriamente, né un individuo degno di rispetto.
Le cose gli andarono molto bene e il successo non si fece attendere, tanto che tre anni dopo, forse per riconoscenza, donò due caccia all’Aeronautica Militare Sovietica, regalo celebrato con tanto di ringraziamenti e manifestazione ufficiale a suo onore.


Wolf MessingMa cosa faceva sul palco il mago, in cosa consistevano i suoi numeri? Wolf Messing era certamente un grandissimo mentalista, e i suoi numeri spaziavano sulle tecniche di lettura del pensiero, utilizzando principalmente la lettura muscolare, mezzo di cui fu maestro anche Hanussen in quel periodo. Messing chiedeva spesso al pubblico di pensare ad una o più azioni che lui stesso avrebbe dovuto eseguire, facendogliele scrivere su un foglio, prontamente sigillato in una busta. Le azioni potevano essere anche molto specifiche e disparate, fino ad arrivare a camminare tra il pubblico, fermarsi davanti ad un designato spettatore scelto dallo scrivente, e tirargli fuori dalle tasche gli oggetti elencati nella busta.


Wolf Messing dichiarò sempre che leggere nel pensiero fosse la capacità naturale di saper sfruttare leggi della natura, ma che fosse indispensabile il contatto fisico con il volontario, e che nessun esperimento da lui condotto avesse origini soprannaturali.
Diversi scienziati confermarono infatti che il mago fosse capace di leggere tali movimenti ideomotori, leggerissimi movimenti dei muscoli, espressioni facciali e variazioni fisiche di diverso genere. In effetti, tramite la lettura muscolare, tenendo il polso di una persona poteva farsi guidare da quest’ultima per trovare un oggetto ad esempio, tutto in modo del tutto involontario e senza che il soggetto se ne potesse render conto. Con lo stesso principio poteva ovviamente eseguire diversi esperimenti di carattere mentale e lasciare il pubblico senza parole.
 
Nell’autobiografia di Messing, sulla rivista “Scienza e Religione”, nel 1950 fu creata la teoria “ideomotrice” dalla sezione di Filosofia dell’Accademia delle Scienze, per fornire una spiegazione plausibile sulle sue doti, ad ambiente comunista pragmatico e razionale. 
“Peccato che da quel momento tale esplicazione fosse stata stampata sul programma di tutte le mie rappresentazioni”, conferisce Wolf Messing. Tuttavia i movimenti ideomotori non potevano spiegare le prove che il telepata affrontò per Stalin, e neanche gli esperimenti di telepatia eseguiti quando Messing e il trasmittente erano in camere differenti. 
Il successo della trasmissione, secondo Messing, dipendeva dalla concentrazione del volontario che trasmette. Se i pensieri escono confusi, la lettura sarà difficoltosa, diceva, e inoltre affermava che i pensieri dei sordomuti erano i più facili da leggere, probabilmente perché pensano più visivamente di noi.

La storia di Messing sarebbe in realtà affascinante fin dal principio. Wolf veniva da una famiglia poverissima e molto religiosa, e verso i sei anni, grazie alla sua memoria eccezionale, il bimbo conosceva già benissimo il Talmud. Il bimbo prodigio visse in povertà con altri tre fratelli, bambini che fin da piccoli dovettero lavorare per aiutare la famiglia. Per diversi anni frequentò una scuola ebraica, ma a undici anni fuggi e andò a Berlino. Nel treno, per la prima volta Wolf mostrò abilità insolite: quando il controllore chiese al piccolo passeggero il biglietto, quest’ultimo gli porse un foglietto guardando il ferroviere negli occhi, che accettò il documento improvvisato senza rendersi conto di nulla. Nella capitale tedesca, il ragazzo ottenne lavoro come fattorino, guadagnando tuttavia una miseria che neanche bastava per mangiare. Durante una sua giornata lavorativa, perse conoscenza e cadde debole dalla fame per la strada. I dottori, credendo che il bambino fosse morto, lo trasferirono all’obitorio, dove rimase per tre giorni, finchè uno studente di medicina scopri per caso un debolissimo battito cardiaco nel corpicino del ragazzo. Apprendendo che Wolf fosse in grado di piombare nel letargo a breve termine, uno psichiatra e neurologo tedesco, il professor Abel, lo prese con sé e cominciò a insegnare al ragazzo a controllare il proprio corpo e a condurre alcuni esperimenti su se stesso.“Devo al dottor Abel non solo la mia vita, ma anche la scoperta delle mie attitudini psichiche”, scrive Wolf Messing.

Il professor Abel gli presentò un impresario che lo fece esibire nel Museo Panopticon di Berlino. L’obiettivo di Wolf era sdraiarsi in una bara di vetro e cadere in un sonno senza vita. Durante i suoi giorni liberi, cercava invece di sviluppare le sue capacità psichiche, esercitandosi nei luoghi affollati come i mercati, nei quali cercava di sentire i pensieri della gente. In seguito iniziò a esibirsi come fachiro per varie compagnie, tra cui il famoso circo di Bush e il vaudeville del Wintergarten. Tra i suoi numeri inoltre, vi era una simulazione di rapina in cui il pubblico nascondeva oggetti rubati in una stanza, oggetti che Messing localizzava con estrema facilità. Nel 1915 l’impresario lo fece esibire a Vienna, e dopo lo spettacolo fu invitato da Albert Einstein nel suo appartamento, dove fu presentato a Sigmund Freud, il quale decise di prestarsi come volontario per uno dei suoi esperimenti. Freud doveva trasmettere a Messing un comando: andare in bagno, prendere le pinzette e tornare con tre peli di Einstein. Inutile dire che eseguì l’ordine perfettamente. Nel 1927 la stessa ebrezza la provò persino Ghandi.

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Messing cominciò perfino ad essere ingaggiato come investigatore psichico per risolvere alcuni casi irrisolti. Degno di nota fu il ritrovamento dei gioielli di famiglia del Conte Czartoryski, che Il telepate ritrovò in un pupazzo di pezza nel castello, sospettando semplicemente di un bambino.

Wolf si occupò di molte cose, fu uno scettico nei confronti della corrente spiritistica, ma questa lo incuriosì molto; era inoltre un filantropo poichè diceva di essere soddisfatto quando poteva utilizzare le sue capacità per aiutare gli altri, perfino dando suggestioni per indurre le persone ad essere più sicure e farsi coraggio, riuscendo ad evitare qualche suicidio. Tra i suoi impegni dedicava tempo ad indagare anche sui falsi paragnosti e scoprire quali trucchi utilizzassero per frodare le persone.

Uno degli aspetti più interessanti delle doti del mago fu certamente la precognizione. Nel 1940 Messing dichiarò: “I carri armati russi attaccheranno Berlino!”, questo nonostante il patto di non aggressione stipulato tra tedeschi e russi.
Hitler, già furioso per la profezia sulla sua morte, volle aprire un caso tra ambasciate per la preoccupante previsione di Messing, e gli fu risposto da Stalin che nessuno era tenuto ad ascoltare nè a rispondere delle profezie del mago polacco.
Nel gremito Teatro dell’Opera di  Novosibirsk, predisse anche che il conflitto mondiale avrebbe avuto fine nel maggio del ’45.

Attorno a quest’uomo non mancano ovviamente alcune dubbi, come ad esempio il motivo per cui nel 1967 fu ritirata la pubblicazione del suo libro autobiografico, già pronto per essere dato in pasto al pubblico. Forse qualche verità scomoda o qualche episodio da tenere nascosto? Chi era Wolf Messing e che rapporto aveva davvero coi vertici del partito? Ciò che invece ci pare chiaro e che fu un grande uomo di spettacolo, a prescindere che fosse un illusionista e mentalista strabiliante, un telepata, un affabulatore o che in realtà possedesse una dote davvero speciale.

Fonti:

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