Vincent racconta: Kalanu, il grande Pickpocket italiano

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Kalanu, King of Pickpocket

Per la rubrica storica di Vincent, il nostro caro Giuseppe Vincenti ci porta alla memoria Kalanu, attraverso poche righe tratte dal libro “Niente nelle mani, tutto nelle tasche“, di Pierre Jacques, tradotto e redatto da Florence Art Edizioni. Buona lettura.

Mago VincentNel mondo magico, una delle arti più originali ed interessanti, è il Pickpocket, arte di rendere spettacolare il borseggio, che ovviamente avviene ai “danni” uno spettatore, “vittima” a cui verrà restituita tutta la “refurtiva”. In quest’Arte si sono distinti moli validi professionisti, da Borra a Pierre Jaques, passando per il nostro Alexander, il noto Artista italiano. Oggi tuttavia parleremo di un maestro indiscusso, Kalanu, King of Pickpocket, al secolo Stefano Zoccali.
Su “Elite for Entertainment” (una rivista pubblicata a Singapore) del giugno del 1969 leggiamo: “Se mai Stefano Zoccali dovesse invitarvi ad assisterlo nelle sue dimostrazioni, ricordatevi di tenervi con una mano i pantaloni. Se non lo fate, c’è una buona possibilità che vi vengano sottratti. Così almeno si dice, anche se io non ho mai visto nessuno perdere i pantaloni a causa di Stefano… fino ad ora. Tuttavia non mettetelo alla prova. Stefano ha le dita così veloci che non lo vedrete mai in azione. E’ però un borsaiolo con la fedina penale pulita. E non perché non è mai stato colto in fragrante. La polizia conosce l’attività di Stefano e gli ha dato licenza di praticare la sua arte in qualsiasi parte del mondo egli vada. Non c’è dunque da meravigliarsi se negli ultimi sedici anni Stefano è divenuto il “Re dei Pickpocket” .
Con la sua Arte ha portato, dagli inizi degli anni ’50, il nome dell’Italia e della sua eccellenza in tutto il mondo da Parigi, passando per Madrid, Tokio, Singapore, Manila, New York e La Paz, solo per citarne qualcuno. Un prestigiatore sopraffino ma soprattutto un Pickpocket eccezionale è diventato “ricercato” in tutto il mondo, arrivando al cospetto dei Reali di Persia e diversi capi di stato. Conoscitore di quindici lingue, aveva la possibilità di eseguire il suo atto magico praticamente ovunque, si avvicinava con fare elegante e un attimo dopo aveva tra le sue mani orologi, portafogli, occhiali e cravatte. Al termine della sua esibizione salutava i presenti rendendo loro il maltolto e salutandoli caramente con un sorriso.
Purtroppo la vita ci presenta sempre qualche cosa di imprevisto e lo stesso accadde al nostro Stefano, verso la fine degli anni ottanta, mentre era in tournee in Spagna viene investito da un auto, questo gli procurerà la frattura del femore. Dopo diverse operazioni decide di lasciare definitivamente le scene, ritirandosi a Busto Arsizio, insieme ai suoi due figli.

Kalanu

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