Lettera aperta a Teo Mammuccari

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Ciao Teo, mi auguro che questa lettera ti trovi bene. Vorrei farti una confidenza: il mondo della prestigiazione è sempre stato complesso e fino a qualche anno fa molto chiuso. I maghi litigavano, ma solo all’interno delle loro associazioni culturali, club che tu, da amatore, avrai probabilmente frequentato. A volte la si mandava a dire, a volte la si diceva in faccia, ma soprattutto si discuteva in casa. Oggi si usa facebook, non esistono più “cose non dette”, pettegoli e rosiconi si fanno i fatti degli altri e mettono zizzania per il solo piacere di veder le persone litigare. Entusiasti ma inesperienti e immaturi, più giovani sono e più hanno smania di insegnare, danno corsi, workshop e vendono videoenciclopedie magiche. Sono bellini a volte (tutti abbiamo avuto 20 anni), ma gli anziani con esperienza li redarguiscono, ottenendo vaffanculo tonanti, e chi non vuole partecipare a questi simposi al vetriolo si gode le liti su facebook. Che dire, ho sentito criticare artisti che girano il mondo da 30 anni, persone che hanno dedicato una vita all’arte, maghi a cui viene tolto perfino il titolo d’artista. Ho visto la politica nei circoli e orde di maghi imbestialiti contro i vertici. I litigi e le maledizioni sono all’ordine del giorno e gli schieramenti di comodo cambiano assetto come tira il vento.
C’è chi in Magia è più conservatore o più progressista giustamente, chi è a favore dei tutorial, chi no, ma non contenti di litigare per la magia, i maghi affrontano tra loro anche gli argomenti più popolari per darsele su facebook, tra cui i porti aperti, il Pd, la Lega, la religione, i crocifissi nelle scuole… insomma noi maghi trombiamo poco.
Il prestigiatore che non è riuscito a fare della magia il proprio mestiere, vede ovunque mediocrità. Chi si guadagna da vivere con l’arte ogni giorno da decenni è considerato un “mercenario”, chi mette in scena un bel numero di 7 minuti è considerato un vero artista. Chi non fa né l’uno né l’altro, naturalmente insegna (la carriera del docente oggi comincia a 20 anni, come si diceva pocanzi…). La gente si mena nei gruppi, c’è chi strilla, provoca e punzecchia il prossimo col fare di una ragazza arrabbiata e chi ovviamente se la ride. Potremmo andare avanti ore intere Teo, come vedi noi maghi non siamo diversi da tante altre categorie che si scannano su facebook. Ma tu… tu Teo hai fatto il miracolo, sei riuscito a fare ciò che nessuno di noi è riuscito a far prima: mettere tutti d’accordo!… Stamattina ho aperto facebook e per poche ore i maghi si sono dimenticati di odiarsi e hanno discusso d’amore e d’accordo della tua sconfortante lezione di manipolazione. Probabilmente hai aiutato a ristabilire rapporti di amicizia perduti da anni, e di ciò te ne siamo grati. Ma lasciati dire il resto…
Vedi Teo, a me stai simpatico a dire il vero, sono di bocca buona e quel personaggio irriverente, a tratti mi diverte molto, però parliamoci chiaro, sei dottore in magia titolato nell’ateneo di Rudy, Maria e Gerry. Diciamocela tutta Teo, con tutto il rispetto e l’affetto televisivo che ho per i tuoi geniali scherzi telefonici e le tue supercazzole divertentissime, di magia non sai quasi nulla, e quando dico nulla, purtroppo intendo Nulla (o quasi), perchè se sapessi quel poco, sapresti tacere laddove non hai nulla da dire. Consapevolmente e con un sano timore riverenziale, conteresti fino a dieci prima di dare l’ennesima spiegazione non richiesta.
Teo, la gente non vuole sapere cosa c’è dietro ad un numero magico e men che meno desidera sapere se tu sia o meno preparato. Tra l’altro il ragazzo venezuelano, in nessun momento del suo numero, ha adoperato il back and forth… questo dimostra che non c’hai capito un gran che, nè di quel numero, nè della manipolazione di carte in genere, volevi solo fare il gradasso. Avevate davanti un manipolatore originale e tecnico, giovane, fresco e sicuro di sè, mi chiedo perchè non avete lasciato che quel momento rimanesse a lui e agli spettatori. L’act era bellissimo, pulito, una manipolazione finalmente fruibile per il pubblico, che non concentra più l’attenzione sulle mani che “celano”, ma sul corpo e sull’espressione. L’artista, giovane e molto espressivo, ha imbeccato un’idea interpretativa tutt’altro che banale, il che ha permesso che tutti usassimo la fantasia durante un genere di performance che di eloquente e significativo non hai quasi mai nulla, come ha fatto Zerbi parlando di una fuga dal demone del gioco. Tutto ciò doveva terminare con un bell’applauso, Teo. Fine.
Gli autori ci avranno ovviamente messo del loro: quando ti sei alzato infatti, gli altri giudici hanno anticipato il tuo intervento con un paio di battute di chi sa cosa sta per succedere. Che tutto fosse preparato e non una mattata, lo considero ovviamente un aggravante, senza contare che non perdi occasione per dimostrare di sapere o essere “capace di”.
Ad ogni modo Teo, il grande, grosso errore lo facciamo noi, perchè nonostante abbiate ridicolizzato spesso la magia e umiliato personaggi che non meritavano i vostri “trattamenti” (in trasmissione e durante i provini), per due minuti di visibilità dal valore ormai inflazionato, c’è chi ancora viene a farsi giudicare da te e Frank Matano.
Teo Mammuccari Mago

2 commenti su “Lettera aperta a Teo Mammuccari”

  1. Eccelso articolo Leo, con poche parole hai reso esattamente l’idea…spesso la vera conoscienza appartiene a chi possiede l’onestà intellettuale di tacere…in questo campo poi, dove il segreto è sempre stato la prima regola…non aggiungo altro.

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