John Wyman, il mago della Casa Bianca – La sfida lanciata a Carl Herrmann

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Autore: Leonardo Carrassi♤

Forse il più ricco e celebre illusionista nativo americano dei suoi anni, John Wyman Jr. nacque ad Albany, New York, il 19 gennaio 1816. La sua vita non appare contorniata da clamorosi primati o numeri stellari, tuttavia Wyman è ricordato nel campo della magia come una vera macchina da soldi, e per essersi spesso esibito davanti a diversi presidenti degli Stati Uniti, tra cui Martin Van Buren, Millard Fillmore e quattro volte per Abraham Lincoln. (Nel museo di Copperfield sono conservate le stesse monete che Wyman utilizzò nelle mani di Lincoln durante una delle sue performance).
Wyman the Wizard, così si fece conoscere, fu un prestigiatore e ventriloquo che visse a pieno gli anni della guerra di secessione, poco più giovane del contemporaneo e concorrente Antonio Blitz che in quel periodo si esibiva per feriti, mutilati e malati negli ospedali e nei campi.
Wyman fu nominato da Houdini – che ne studiò la vita anni dopo la morte – uno degli uomini più onesti e gentili della professione magica, e durante la sua carriera fu molto apprezzato per una spiccata generosità verso il pubblico. Si riporta infatti che durante i suoi Gift Show* era solito premiare la gente con regali costosi tra cui orologi preziosi, posate, oggetti in argento e preziose bibbie.
L’immagine composta ed equilibrata che ci arriva di Wyman, non sembra tuttavia essere in linea col fervore con cui rispose alla provocazione di Carl Herrmann, il quale con un’audace mossa pubblicitaria annuncia l’originalità di ogni suo numero e la sua superiorità rispetto ai colleghi imbroglioni. In una lettera aperta datata 27 dicembre 1861, Wyman risponde infatti con aria di sfida accusando Herrmann di mentire sulla paternità dei numeri, trucchi che a suo dire risalivano ad un epoca in cui né Herrmann, né Wyman erano nati. Lo provoca inoltre dicendo che le sue qualità da illusionista non erano certo pari a quelle di personaggi ben più dotati, quali il Fachiro di Ava, Adrian, McAllister o Alexander. Lo redarguisce inoltre sul fatto che dichiari di non usare apparati, il che a dire di Wyman pare non essere del tutto vero.
Infine lancia una sfida con una posta “non inferiore a 25.000 dollari” (all’epoca una cifra folle), dichiarando che avrebbe replicato dieci dei suoi trucchi e che inoltre Herrmann sarebbe stato libero di scegliere quali. Durante una seconda esibizione Herrmann avrebbe dovuto fare lo stesso con dieci numeri del repertorio di Wyman, il tutto davanti ad un pubblico e una giuria. La lettera fu pubblicata dai giornali ma Herrmann non diede peso alla scommessa e la sfida non ebbe mai luogo.
Wyman fu tra i primi prestigiatori ad eseguire il pericoloso numero della pallottola, esperimento che molti anni dopo costò la vita a Chung Ling Soo. Fu un artista molto audace, tanto da spacciarsi per il ventriloquo Lionel Goldschmidt durante uno spettacolo in cui l’inglese non si presentò, improvvisando con un paio di baffi finti un repertorio che salvò un’importante serata.
Nel 1857 prese parte ad una delle indagini sui poteri delle sorelleFox per verificare se le manifestazioni medianiche delle medium fossero aurentiche. In tale occasione presenziarono due professori di Harvard, e il direttore del Boston Curier, il giornale che finanziò la ricerca. Quel giorno gli spiriti non si presentarono.
Wyman Scrisse libri sulla prestigiazione e sul ventriloquismo tra cui Wyman’s Hand-Book of Magic, Ventriloquism Made Easy, Jokes and Anecdotes of Wyman, the Magician & Ventriloquist.
Visse a Baltimora, a Washington D.C. e a Philadelphia dove continuò a vivere dopo essersi ritirato. Si trasferì in seguito nel New Jersey e morì a Burlington il 31 luglio, 1881. John Wyman Jr. fu stato sepolto a Fall River, Massachusetts nel Oak Grove Cemetery.
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* Spettacoli con estrazione finale di cui lui fu il primo o uno dei primi promotori. Norwood regalò addirittura suini vivi, macchine da cucire, carbone, e barili di farina, mentre J. M. Macallister perfino divani e poltrone.
Molti erano invece veri e propri truffatori poichè promettevano regali costosi e sparivano prima che lo spettacolo iniziasse.
Tale Jack Shed riempì i teatri dell’epoca utilizzando i nomi degli artisti più famosi del momento, Wyman, Anderson, Blitz o Macallister, per poi sparire una volta incassato il denaro. 

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