Jasper ed Eliaser, tra negromanzia e prestigiazione. La nascita della dinastia magica Bamberg

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Chiudiamo gli occhi. Siamo in Olanda alla fine del XVIII secolo in piena epoca rivoluzionaria. Il governo francese ha appena decapitato Luigi XVI e dichiarato guerra alle monarchie d’Europa. I conflitti sono aspri ed Eliaser rimane mutilato durante una battaglia navale. È un uomo sui trentasette anni e una volta in congedo si diletta a far sparire oggetti facendo uso di alcuni compartimenti segreti della sua gamba di legno. Quell’uomo, conosciuto nel suo borgo come il Diavolo Zoppo, avrebbe dato vita ad una dinastia magica duratura, a cavallo di ben tre secoli, quella dei Bamberg, che terminò con la morte di Fu Manchu, figlio di Okito, nel 1974.
Nella storia dell’illusionismo, Eliaser è considerato il primo prestigiatore della sua dinastia, tuttavia il primo vero esponente di questa saga familiare secolare, fu Jasper Bamberg (1698-1780), il padre, personaggio citato in un antico testo dal titolo Vader Simon Witgeest. Jasper non fu un mago come lo intendiamo, ma un alchimista e negromante con due grandi ambizioni, scoprire la formula per trasformare i metalli in oro e riuscire a risvegliare i morti dal riposo perpetuo. Spesso, tuttavia, utilizzava metodi propri dell’illusionismo, tra cui lanterne magiche nascoste che proiettavano immagini occulte, fumo e specchi girevoli. Oggi, assieme a Robertson, lo possiamo definire il padre del genere horror e degli effetti speciali. Se volessimo quindi estendere questa dinastia magica potremmo addirittura affermare che i Bamberg, di secoli, ne toccarono ben 4!
Elieser nacque a Leyden, Olanda, nel 1760, quando suo padre aveva già 62 anni, per tanto si potrebbe anche pensare che fosse suo figlio adottivo.
Eliaser si fece conoscere esibendosi in strada e nelle taverne della sua città natale. Eseguì il gioco dei bussolotti, fu esperto nell’utilizzare pesci vivi per i suoi numeri e si dilettò a produrre una quantità incredibile di rane dal nulla. Utilizzò inoltre automi, alcuni dei quali costruiti da Oprè, tanto che uno di questi fu utilizzato in seguito da Robert-Houdin nei suoi spettacoli, mentre altri attreversarono la dinastia fino a Okito (Theo Bamberg), che ricorda di aver giocato con uno di questi da bambino.
La sua fama si diffuse velocemente in tutta l’Olanda e cominciò ad esibirsi per personaggi autorevoli, diventando presto mago di corte, nel periodo che vedeva Pinetti, Katterfelto, Cagliostro, Breslaw, Philippe, Jonas, Flockton, Rollin e molti altri maghi del XVIII secolo. Eliaser Bamberg morì nel 1833 all’età di 73 anni.
La storia ci racconta che Eliaser trasmise i suoi segreti a suo figlio David Leendart Bamberg (1786-1869), che a sua volta li donò a Tobias Bamberg (1812-1870). Quest’ultimo insegnò l’arte al suo unico figlio David Tobías Bamberg (1843-1914), chiamato anche Papà Bamberg, padre di sei figli, tre dei quali diventarono maghi. Il più famoso fu Theo Bamberg (1875-1963), che divenne celebre nel mondo col nome di Okito, nonchè uno degli illusionisti più influenti del ‘900. Egli tramandò il suo mestiere al figlio David Tobías Bamberg (1904 – 1974), conosciuto internazionalmente come Fu Manchu.

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