INDOCILIS PRIVATA LOQUI. MAGIA E TUTORIAL: RESA E DECADENZA DEL MONDO MAGICO.

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Vorrei aprire questo “nuovo” argomento con una recente vicenda. Non molto tempo fa chiacchieravo nel foyer di un teatro con un collega in visita a bordo di una nave. Mi stava mostrando la sua personale versione di un effetto che amo molto, quando una famiglia composta da diversi elementi si approcia per un saluto. Introduco quindi l’amico ai presenti e lo invito a mostrare quel gioco di prestigio a tutti. Il collega esegue quindi il numero con una presentazione brillante e nel frattempo scorgo un ragazzo cincischiare qualcosa. A gioco terminato scattano gli applausi e come un fulmine a ciel sereno sento: “questo trucco lo conosco”. Il ragazzo raccoglie le carte lanciandosi in una spiegazione sommaria del segreto davanti a tutti, concludendo con “l’ho visto su youtube”. Per quanto raffazzonata, la spiegazione fu chiara ad ognuno.
Ebbene signori, si trattava di “Out of this Word” di Paul Carry, numero pubblicato in un suo celebre volume degli anni ’40, “Magicians’ Magic”, uno dei migliori effetti selfworking mai creati.
Mi si è spezzato il cuore.

Magia “ACDC”

Niente di nuovo, lo so. Il mio è soltanto uno sfogo e come tale dovrà essere interpretato. D’altronde come tanti colleghi non ho più voce dopo aver gridato tutto il mio disappunto per anni, ed oggi questo sfogo non potrà che arrivare a qualche passo da me, o vicino a pochi prestigiatori illuminati.
Molti giovani si presentano con le orecchie immerse in un bagno di cera, pronti a riscrivere i capitoli di storia che non hanno mai letto e le regole che non hanno mai rispettato. Maneggiano un mazzo di carte magistralmente, conoscono decine di “tricks”, versioni ed evoluzioni di tecniche che a volte sconfinano nell’autoerotismo, ma farebbero scena muta davanti alla più banale domanda di cultura magica (e generale). Ed il punto signori miei è proprio questo. Mi spiegherò meglio.
Oggi diversi club magici preferiscono incassare con la politica del butta dentro e come fosse un “All you can eat” lasciano che bestie affamate si servano fino a sazietà di giochi e tecniche miste, nell’ordine “dolce, secondo, amaro, frutta, primo”. Poi aprono le gabbie e liberano cani che, avendo imparato la magia così, si sentono in diritto di condividerla nello stesso modo, ovvero “A Cazzo Di Cane” (Il blog è mio quindi dico tutte le parolacce che voglio).
Per magia appresa e condivisa nella maniera “ACDC” intendo senza alcuna formazione etica e in maniera frivola, non parlo della qualità dei giochi di prestigio ovviamente. “Pagate e abbuffatevi”, il senso è questo perché spesso non vi è alcun programma didattico degno di nome, nessun approccio alla storia della magia, nessun riferimento alle norme di comportamento, alla disciplina e alla cultura. Solo un guazzabuglio di serate dove tutti, anche il ragazzino appena iscritto che abbandonerà in sei mesi, potrà accedere ad una conferenza importante. Non importa se un curioso frequenta il tempo necessario per togliersi lo sfizio, portandosi a casa l’ultimo ritrovato in materia di illusionismo.

Cani sciolti non appartenenti ad associazioni e circoli.

È vero, alcuni youtuber non sono mai stati soci di un circolo, per tanto il problema si espande. Un club serio in effetti può intercedere e controllare i propri soci, ma non può certo intervenire sui cani sciolti. Per tale ragione si parla di un fenomeno incontrollabile. Se tuttavia tutti i club controllassero davvero i propri iscritti e ponessero delle regole, una metà di questi fenomeni non avrebbe vita facile. Ma questo in alcuni circoli è diventato un argomento tabu, affrontarlo e creare spaccature non rientra negli interessi dei consigli direttivi né dell’economia. Come avrete notato in materia di associazioni magiche vi è anche di peggio. Chi prima si schierava platealmente contro ogni abuso sul web, oggi ha capito che cavalcare il destriero dello youtuber popolare in un evento porta numeri, e alla faccia della coerenza, sempre platealmente, cambia partito dall’oggi al domani senza fare un plissé. E ancora una volta tutti tacciono o si sprecano in ovazioni.

 

Tutorial, grandi Magie “rivelate” e appropriazione indebita. Close up vs grandi illusioni

In magia vi sono i classici segreti di pulcinella, “trucchetti” che svelati al pubblico alimentano il suo interesse, portando alla magia più bene che male. Non mi chiedete di fare un elenco dei giochini perché un paragrafo di queste dimensioni non basterebbe. Diversamente vi sono tecniche che hanno un nome, un inventore e un’evoluzione storica. Ed ecco che il termine “appropriazione indebita” trova il suo senso. Domanda retorica: Chi dà il permesso a tutti questi youtuber di farsi legittimi proprietari di tecniche e giochi di prestigio appartenenti alla storia e alla comunità magica? Rivelare per interesse personale un segreto appartenente a tutti, equivale a rubare.
Se io per soldi o notorietà dovessi pubblicare incondizionatamente tutti i piani di costruzione delle illusioni che uso per i miei show, illusioni con brevetto o “royalty free” che siano, la comunità di illusionisti da palco scenico si scaglierebbe contro di me con la furia di un ciclone, tanto che mi risulterebbe difficile tornare a lavorare negli ambienti in cui attualmente mi guadagno la pagnotta. Perchè quindi si tende a non dare importanza ai tutorial sul close up? È vero vi sono molti video-piegazione anche sui grandi attrezzi. Come l’uomo mascherato ve ne sono altri, ma il fenomeno è molto contenuto rispetto ai tutorial sul comune gioco di prestigio. Inoltre il prestigio replicabile a casa senza apparati crea un pubblico famelico al contrario di una grande illusione.
La domanda è, perché si tende a portare meno rispetto ad un effetto creato con un “center tear” o un mazzo di carte, rispetto ad un numero che si serve di un grande apparato?

Tutorial “ben fatti”. Non è una giustificazione.

Su questo sarete tutti d’accordo, la maggior parte dei tutorial in rete sono indecenti, e chi apprende da questi impara una variabile quantità di spazzatura. Vi sono tuttavia ottimi video creati ad arte da prestigiatori non più ragazzini che, pur non spiegando il lato B di un numero (per questo non vi è tutorial che tenga), rimangono davvero di ottima qualità. Questo però non giustifica la loro presenza in rete se la spiegazione è di dominio pubblico. Tali professionisti tornerebbero utili all’intera comunità se creassero un loro sito con accesso tramite password e con iscrizione possibilmente a pagamento. Riconoscendo l’ottimo valore didattico di alcuni girati non posso che esprimere ancora più dissenso, per essere gettati in mezzo ad un discarica accessibile a tutti.

L’importanza della storia. Cultura e disciplina.

Indocilis Privata Loqui” recitava il motto del Magic Circle fondato da Maskelyne e Devant. Il motto fu anche la prima regola del circolo e letteralmente si traduce in “non incline a rivelare segreti“. Chi non rispettava la regola era fuori, tanto che il co-fondatore Devant fu cacciato due volte. La prima fu perdonato, la seconda no. E stiamo parlando del più autorevole prestigiatore inglese di allora, nonchè dell’illusionista oltre Manica più importante di tutti i tempi. L’aneddoto è pertinente e di fatto appartiene alla storia come le appartengono infinite vicende e momenti chiave dell’evoluzione magica. Volenti o meno noi stessi apparteniamo a tutto ciò. Ogni singolo numero o atto magico che ci riguarda ha un’origine ben collocata nel tempo, un tempo durante il quale qualcuno ha lavorato per la paternità di tale prestigio. Ogni singolo atto magico appartiene quindi al creatore e alla comunità magica, erede legittima di ogni invenzione, una comunità che mette a disposizione dei soli prestigiatori 4000 anni di storia e segreti. Tutti coloro che indebitamente si impossessano di un segreto per scopi personali (scopi che non abbiano a che fare con l’esibizione o la didattica), sono semplicemente ladri. E ladri sono tutti coloro che direttamente o indirettamente favoriscono la crescita e la popolarità di tali personaggi.
L’importanza della storia risiede appunto nella consapevolezza, e questa cresce con la conoscenza. Chi non è consapevole è sempre incline a danneggiare se stesso e gli altri. Chi gode della cultura necessaria e di buon senso non potrà che essere disciplinato e rispettare il passato, il presente e i colleghi prestigiatori.
Proposta ai Club magici

Posto che esistano realtà meravigliose e genuine che non hanno certo bisogno di un’idea per mantenere la propria dignità, e presidenti che fanno del loro meglio, vorrei mettere giù una proposta del tutto teorica. L’intenzione non è quella di insegnare, poiché non ho né la presunzione, né l’autorità per farlo. Poter tuttavia metter per iscritto una proposta che dimostri quanto lavorar meglio sia possibile non è certo un delitto.
Vediamola per punti:

Corso di magia obbligatorio per i neofiti con durata biennale e relativi esami. Tra le materie dovrebbero essere inserite storia dell’illusionismo, etica e disciplina.
● Chi già nei club impartisce corsi di magia dovrebbe avere il coraggio di non ammettere l’allievo indisciplinato e che non dimostri l’impegno necessario. Oggi si tende a promuovere tutti.
Il circolo dovrebbe essere diviso in 3 categorie, per comodità chiamiamole Junior, Senior, Master. I primi saranno i neofiti, i secondi i prestigiatori con una certa esperienza, i terzi coloro i quali hanno maturato un tot di anni di presenza nel club. La promozione a Senior e a Master dovrebbe essere quindi valutata con criteri di anzianità e comportamento. Le attitudini magiche possono anche passare in secondo piano. Relazioni umane e onestà prima di tutto.
I prestigiatori Junior non dovrebbero avere accesso a tutte le conferenze. Il calendario del circolo sarebbe quindi diviso in serate Open, cioè per tutti, e serate esclusive, solo per Senior e Master. Le ragioni sono diverse: il socio che ha appena cominciato (più della metà purtroppo abbandona in pochi mesi) non dovrebbe avere accesso a materiale di alto livello, poiché i rischi di un uso improprio di tali conoscenze sono enormi.
Inoltre il neofita si impegnerebbe di più se gli fossero imposti gradi e obiettivi da raggiungere. Il diritto a presenziare durante serate più importanti potrebbe essere uno di questi.
Meno soci alle conferenze meno incasso? Questo non è un problema dell’arte magica, e ad ogni modo coi soldi dell’iscrizione dei grossi circoli si pagano abbondantemente tutte le conferenze.
Si va alla pari? Non ci si guadagna più? Un circolo è una associazione senza scopo di lucro, entrate ed uscite dovrebbero totalizzare un bilancio finale pari a zero. Non dimentichiamolo, e qui stendiamo un velo poiché sembra che sia sempre imminente un inverno rigido, e l’attitudine ad accumulare più provviste del necessario non è rara. I piccoli circoli ovviamente rappresentano una tematica a parte.
Più laboratori interni. Le conferenze insegnano la tecnica, in poche parole si può dire che forniscano solamente i mezzi. Voglio portare un esempio: date pure tutti gli ingredienti a chi non ha mai fatto il pane, spiegategli come si usano e fategli vedere una volta il procedimento. Mettete poi il neofita alla prova. Pensate di mangiare un ottimo pane dopo una semplice dimostrazione?
Inoltre, il solo fatto di ottenere qualcosa facilmente e senza sforzo, oltre a non portare risultati soddisfacenti, sminuisce il valore delle materie di studio, e questo è uno dei motivi per cui i ragazzi sciupano e svendono in modo frivolo ciò che hanno acquisito, attraverso canali spazzatura come youtube. Se ci pensate fanno esattamente ciò che hanno imparato. Vendono la magia con la stessa moneta con cui l’hanno comprata, ovvero in modo raffazzonato, sconclusionato, e inconsapevole. Al chilo.
Introduzione di provvedimenti disciplinari, dalla semplice sospensione fino all’espulsione dal circolo nel caso di azioni gravi. Siete mai entrati in una accademia? Chi non riga dritto ha vita breve, per la sopravvivenza dell’istituto e per l’arte.
Un grande ex presidente della delegazione milanese Cmi, nonchè una persona che stimo da sempre, durante i suoi mandati non ha mai avuto paura di scartare mele marce quando è stato necessario. Nessuno è immune a mio modo di vedere, e se David Devant fu espulso dal Magic Circle, si faccia avanti chi crede di essere un prestigiatore indispensabile.
Creazione di tutorial per uso interno, un modo semplice e pratico per archiviare le tecniche e i numeri che il club insegna e mette a disposizione. Una sorta di banca dati accessibile e gestibile da tutti gli iscritti, contenente video girati dagli stessi alunni e di buona qualità didattica, consultabile dal web e con relativa password. Un mezzo moderno che si sposa con le esigenze dei ragazzi, un modo per distogliere la loro attenzione dalle porcherie di youtube e offrire un’alternativa di valore.


Per terminare, a volte ottimi presidenti sono in balia di un consiglio direttivo composto da gente con troppi mandati, senza nulla togliere al lavoro che hanno svolto in passato. Un refresh sarebbe utile.

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