Il giovane Bancroft

Call Now Button(+39) 392.98.39.584

Autore: Leonardo Carrassi*

Piú che un illusionista da ricordare per particolari doti o attitudini magiche, Bancroft lasció al mondo magico alcuni interessanti manifesti che mostrano una sontuosità inversamente proporzionale al successo che ottenne, e una storia personale molto triste: mai esaudí il sogno di diventare un prestigiatore professionista e il suo grande entusiasmo si spense con una morte tristemente prematura.
Frederick Bronson nacque il 22 gennaio 1867 a Winona, Minnesota. Debuttó a circa undici anni col nome “De Castro, the boy magician” all’Olimpic Theatre di Chicago, con semplici giochi di prestigio. Fu un ragazzo intraprendente, divenne assicuratore nella zona di Minneapolis, e fece un discreto successo nel campo immobiliare riuscendo a guadagnare ottime somme di denaro, senza mai dimenticare il suo amore per la magia. Si esibí di tanto in tanto per ambienti ecclesiastici, per beneficienza o in qualche club, finchè non divenne amico del grande Alexander Herrmann, grazie al quale nacque un irrefrenabile desiderio di entrare nel mondo del professionismo. Cominciò quindi a mettere insieme, forse in modo grezzo e poco consapevole, i pezzi che presto avrebbero composto il suo primo vero spettacolo di magia.
Nonostante avesse potuto permettersi mezzi moderni e originali grazie alle sue disponibilità economiche, Frederick finí per comprare attrezzatura di scarso valore; spese invece molto denaro per manifesti e cartelloni pubblicitari che annunciavano il suo debutto in pompa magna col titolo “Bancroft, il principe dei maghi“. Uno dei suoi errori più grandi fu senz’altro di puntare troppo sulla forma, trascurando infine la sostanza di uno show che risultò immaturo. Il suo primo importante spettacolo ebbe luogo a Orange, New Jersy, il 19 ottobre 1895, mostrando l’ingenuità di un neofita che per troppo entusiasmo finì per deludere il pubblico pagante. Tentó precocemente di imitare Hermann tuttavia la gente si accorse che Bancroft era inesperto e che i suoi numeri non erano sontuosi quanto la presentazione che fece di sè stesso. Probabilmente aveva sbagliato nel creare tante inutili aspettative e
in un anno perse molto denaro portando e gravemente in perdita l’attività. Decise quindi di viaggiare tra europa e oriente per studiare, rimettere insieme alcune idee e fare un grande ritorno sulle scene, probabilmente più preparato e consapevole.
Quando tornó in America riuscí infatti a convincere l’ex direttore di Herrmann a farsi prenotare i migliori teatri e aprí il nuovo tour nell’Opera di Harlem. Poco dopo tuttavia, si ammalò di febbre tifoidea e morí d’improvviso alla giovane età di 31 anni, proprio quando con grande determinazione e forse con più maturità, cercava di dimostrare a sè stesso e al mondo di poter diventare un grande mago.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Apri la chat
Chatta con me
Ciao 👋
Vorrei maggiori informazioni