Bert Reese, il mentalista che scampò a una condanna imbrogliando il giudice con un gioco di prestigio

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Reese, il Grande lettore di Biglietti


Tra i più grandi mentalisti che la storia abbia conosciuto, Berthold Riess, conosciuto come Bert Reese fu un medium spiritista polacco nato nel 1841, che nel 1861 si trasferì a New York. Reese fu un personaggio molto criticato da prestigiatori e illusionisti dell’epoca, ai quali non andarono mai giù i suoi metodi ingannevoli con cui faceva pensare di possedere autentiche doti paranormali. Non è chiaro in realtà se lui avesse mai dichiarato esplicitamente di possederle. In gioventù rimase colpito dal medium Charles H. Foster, esperto nella lettura di biglietti e nella comparizione di scritte spiritiche, finchè non divenne suo allievo.


Ricordato da Annemann come il più grande esperto lettore di biglietti (pratica mentalistica dalle diverse sfumature, con la quale l’esecutore riesce realmente o apparentemente a leggere senza guardare, parole o frasi scritte da un interlocutore), ingannò personaggi del calibro di Mussolini, Thomas Edison, il presidente degli Stati Uniti Warren G. Harding ed altre grandi personalità dell’epoca. Nel 1915 fu condannato come indovino, ma facendo appello alla sua condanna accettò di dimostrare le sue doti tramite un test, unico modo per sfuggire alla sentenza. Fu così che alla corte di New York, il giudice, tale Rosalsky, scrisse tre domande su un foglietto di carta. Inutile dire che Bert Reese riuscì a leggere con successo quali fossero tali domande senza neanche toccare i biglietti, costringendo il giudice, ignaro dei mezzi truffaldini, a ritirare l’accusa. C’è chi invece disse di aver scoperto i suoi metodi di inganno, come il ricercatore psichico Eric Dingwall che osservò Reese a New York dichiarando che non valesse la pena dare alcuna considerazione scientifica al caso.
Vennero fuori persino articoli di giornale con la descrizione dei suoi metodi, tra cui il New York Times, e alcuni prestigiatori (vedi Pdf) , tra cui Samri Frikell, replicarono i suoi numeri.
Bert Reese
Articolo del New York Times
Reese non sfuggì neanche ad Houdini, che tra tutti gli abili personaggi conosciuti dell’ambiente, disse, era il più in gamba che avesse mai incontrato. La testimonianza si trova in una lettera del grande mago ungherese al suo amico Arthur Conan Doyle. Altri personaggi e storici della magia scrissero di Reese come un grande esperto di mentalismo, tra cui Annemann, Martin Gardner e John Mulholland, che notò in Reese una spiccata capacità di fuorviare e confondere le persone con trucchi e mezzi propri dell’arte prestigiatoria. Ricercatori psichici, tra cui il barone von Schrenck Notzing, lo considerarono invece un notevole Medium.
Bert Reese morì nel 1926.
Fonti e approfondimenti:
  • Mulholland, John, Beware Familiar Spirits. C. Scribner’s Sons, 1938
  • Polidoro, Massimo, The Man Who Fooled Edison … but Not Houdini, 2007
  • Annemann, Theodore, Practical Mental Magic. Dover Publication
  • Gardner, Martin, Fads and Fallacies in the Name of Science. Dover Publications, 1957
  • https://geniimagazine.com/wiki/index.php?title=Bert_Reese

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