David Abbott e i misteri della casa di Center Street

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Autore: Leonardo Carrassi*
“La stanza era spoglia di mobili, e gli ospiti erano seduti sulle sedie intorno ad essa tenendosi per mano. Il medium era seduto in questo cerchio, e la tromba si trovava al centro. Non appena le luci si spensero la tromba a quanto pare cominciò a fluttuare in aria e siamo stati accolti da un spirito irlandese. Tale spirito tentò di essere comico, ma il suo accento era innaturale e il suo essere era così povero che mi vergognavo per il medium, anche se sembrava soddisfare quasi tutti gli altri […]. A me sembrava semplicemente un trucco molto a buon mercato e povero […].
                                                         D.P. Abbott
Inventore di alcuni tra i più celebri numeri magici, grande conoscitore e autore di saggi sullo spiritismo, studioso dei fenomeni paranormali, appassionato di scienze e filosofia, David Phelps Abbott, prestigiatore non professionista di grande talento, nacque vicino a Falls City, Nebraska, e visse gran parte della sua esistenza nella città di Omaha, divenuta celebre per la sua “Casa dei misteri“, costruita dallo stesso Abbott nel 1914 e attualmente ancora impiedi.
Dalle ricostruzioni della sua vita pare che si esibisse solo nel teatro-salotto della sua dimora, un luogo che ospitò spettacoli del tutto particolari e per pochi intimi. Tra le sue frequentazioni, e tra il pubblico del suo salotto magico, figurarono personaggi quali Kellar, Houdini, di cui era molto amico, Goldin,Thurston, Okito, Blackstone, e Ching Ling Foo, illusionisti che fecero loro i segreti del padrone di casa durante le sue “soirees of mystery.” Le sedute prevedevano straordinarie dimostrazioni sui poteri della mente e grazie alla sua conoscienza dei fenomeni medianici e delle tecniche fraudolente di molti medium, catturava l’attenzione di artisti internazionali, performer che riempivano i teatri più belli del mondo.
Senza figli o eredi interessati alle ricchezze magiche di Abbott, quando entrambi i coniugi morirono, un avvocato di nome Edith Beckman comprò la casa, e nel 1937 vendette quasi tutto il materiale del mago a un’asta, disperdendo attrezzi e documenti importanti della sua vita.

Ciò che rimase invenduto fu riportato alla luce dalla signora Lenora Schrat che nel 1966 si trasferì con la famiglia nella casa di Center Street. La donna racconta che chiesero al signor Beckman in procinto di bruciare la “spazzatura” trovata in soffitta, di risparmiare ogni singolo oggetto dalle fiamme. Tale vecchiume si riveló in seguito un importante patrimonio storico sulla vita di Abbott, tra cui carte, fotografie, ritagli di giornale, scatole, attrezzi magici, lettere firmate da Houdini e Sir Arthur Conan Doyle. Nonostante nulla comprendesse di magia, il ruolo della donna fu centrale. Riconoscendo con entusiasmo autografi importanti conservò tutto per anni finchè nel 1974 ricevette una telefonata da un uomo d’affari di nome Walter Graham, prestigiatore affascinato dalla vita di Abbott. Durante la telefonata le spiegò che la casa era stata abitata da un importante prestigiatore fino agli anni ’30, domandandole poi se avesse mai trovato tracce della sua vita. Graham non poteva sapere che Lenora conservasse da anni tanta ricchezza e non appena lo scoprì si precipitò ad Omaha. Tra i cimeli ritrovati dall’uomo in quella casa, il più importante fu un raccoglitore di scritti intitolato “Abbott’s Book of Mysteries”, un testo mai pubblicato corredato da immagini che rivelavano in modo dettagliato le sue famose invenzioni tra cui “Balsamo, il teschio vivente” e la meravigliosa “La teiera parlante”, numero di grande fascino inventato decine di anni prima che entrasse in uso l’elettronica radiofonica in miniatura. Dei numeri descritti su tale libro dei misteri “La sfera volante” è forse quello oggi più conosciuto, allora portato al successo da Okito, ed attualmente rivisitato nell’affascinante versione del celebre illusionista portoghese Louis De Mato.

Quel giorno Grahm non portò a casa nulla, ma in seguito e con molta fatica, riuscì a comprare quel tesoro per circa duemila dollari.
Nel 1977, Graham, pubblicò il manoscritto e grazie ad esso un ex insegnante di latino del New Jersey, datosi alla prestigiazione si appassionò a sua volta alla vita di Abbott. Tale prestigiatore divenne poi celebre come Teller (Raymond Joseph Teller), il famoso illusionista del duo Penn and Teller, headliner di Las Vegas. Dopo trent’anni di amicizia con Graham, nel 2005 Teller pubblicò “House of Mystery: The Magic Science of David P. Abbott”, il primo libro contenente la totalità delle sue opere, alcuni dei suoi scritti e una biografia, il tutto in due volumi attualmente molto ambiti e costosi.
Probabilmente Abbott scelse l’anonimato, o forse preferì vivere di un lavoro comune; ciò che sappiamo è che fu un buon performer, un uomo intelligente e di cultura, tanto che quando Albert Einstein formulò la teoria della relatività, lasciò un’intervista al World-Herald per spiegarne i concetti al pubblico profano. Si occupò di finanziamenti e prestiti di denaro, visse una vita agiata e divenne un uomo d’affari del Midwest, ma la sua vera grande passione fu lo spiritismo, di cui fu un grande esponente tanto nell’elaborazione di teorie prospiritistiche (lui credeva in un anima incorporea), quanto nella stesura di testi sulle frodi dei medium, nonchè nello studio delle tecniche usate da quest’ultimi, da cui prese spunto per numeri di magia e mentalismo.
Redatto nel 1907, “Behind the Scenes With the Mediums” è il più noto dei suoi scritti sui metodi utilizzati dai medium, ed è considerato uno dei migliori testi mai pubblicati sull’argomento, tanto da divenire un vero best seller dell’epoca vantando diverse edizioni. Nel 1908 scrisse “The Marvelous Creations of Joseffy”, un libercolo sulle invenzioni magiche di alcuni illusionisti di Chicago, e sempre quell’anno pubblicò “The History of a Strange Case”, un piccolo testo su Elizabeth Blake, medium che comunicava coi morti, i quali rispondevano alle domande tramite una tromba.

Abbott morì di diabete nel 1934. Prima di morire, disse a sua moglie Fannie che sarebbe tornato a trovarla.

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